Colore Pantone 2026, Cloud Dancer: tutto su questa nuance neutra e luminosa. Dal significato a come indossarlo nella prossima primavera estate

È dal 1999 che, ogni anno, Pantone seleziona un colore che caratterizzerà la cultura dell’anno successivo. «Il nostro obiettivo era rendere evidente al nostro pubblico che quanto avviene nella cultura globale si esprime e si riflette attraverso il linguaggio dei colori», ha dichiarato Laurie Pressman, vicepresidente del Pantone Color Institute, a proposito di questa fortunata iniziativa annuale dell’azienda.

«Parliamo di un’evoluzione o di un cambiamento sismico», ha proseguito Pressman, che abbiamo raggiunto al telefono per parlare della scelta relativa al 2026. «Ci siamo resi conto che stiamo vivendo in un periodo di transizione. Stiamo cercando la verità. Siamo alla ricerca di possibilità. Siamo alla ricerca di un nuovo modo di vivere, perché tutto quello che sta succedendo ci fa pensare: “Beh, aspetta un attimo, come siamo arrivati qui? Come facciamo a resettare?”. Siamo stati sovraimpegnati, sovrastimolati. E ora vogliamo un po’ di sollievo».

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“Cloud Dancer”, il colore Pantone 2026.

Photo: Courtesy of Pantone

Cloud Dancer: colore Pantone 2026

Il sollievo arriverà sotto forma di una tonalità che è stata denominata “Cloud Dancer” (letteralmente: “danzatore delle nuvole”), descritta da Lee Eisman, direttore esecutivo di Pantone, come «una sofisticata sfumatura di bianco che si presenta come una boccata d’aria fresca ed è intrisa di una sensazione di serenità». E Eisman continua: «Si tratta di dare voce alla nostra aspirazione a un futuro libero da tossicità ed eccessi. “Cloud Dancer” esprime il nostro desiderio di appagamento e armonia e la sensazione di pace, unità e coesione». Da parte sua, Pressman aggiunge: «Non si tratta di un bianco netto, ma di una tonalità naturale di bianco».

Perché il bianco Cloud Dancer è stato scelto come colore Pantone 2026?

Una scelta inaspettata. Considerato l’attuale clima politico e culturale, proclamare colore dell’anno una tonalità di bianco costituisce uno statement non privo di audacia. Allo stesso tempo, osservando il mondo che ci circonda – che è esattamente quanto fa l’Istituto –, si ha l’impressione che non ci fossero altre opzioni possibili. In effetti, siamo tutti alla ricerca della purezza, solo che abbiamo idee molto diverse su come raggiungerla.

Dal punto di vista estetico, il bianco è un colore che non disturba, che non crea problemi, un colore che si trova facilmente in tutto ciò che ci circonda: nelle automobili, nell’architettura, nei mobili e negli interni, persino nel cibo, e certamente nella moda, dove è un “classico” che non passa mai di moda, un “irrinunciabile” del guardaroba. Il bianco allude contemporaneamente a sensibilità futuristiche – minimaliste, nette, pulite – e tradizionali: It’s a nice day for a white wedding, come recita la canzone. Il bianco può essere tutto per tutti, o qualsiasi cosa per chiunque.