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Vincenzo Nibali riflette sul ciclismo italiano e ipotizza un calendario diverso per i Grand Tour. L’ex corridore era presente alla presentazione del Giro d’Italia 2026, che si è tenuta lunedì primo dicembre all’Auditorium della Musica Ennio Morricone di Roma. Oltre a parlare del percorso della corsa rosa, che l’anno prossimo scatterà dalla Bulgaria per arrivare (come ormai consuetudine) nella capitale, il siciliano è intervenuto con un’opinione personale sulla gestione del calendario dei Grand Tour, a pochi giorni dall’idea di Tadej Pogacar di invertire Giro e Vuelta nel programma stagionale, subito respinta da RCS.
In un’intervista a Marca, il vincitore di due Giri d’Italia, un Tour de France e una Vuelta a España ha condiviso il suo pensiero sulla situazione del ciclismo italiano: “In questo momento Pellizzari è il nostro punto di riferimento. Ha fatto un enorme salto di qualità, è cresciuto moltissimo. Nel prossimo Giro sarà capitano e potrà puntare a qualcosa di grande. Ha raggiunto un livello di maturità che gli permette di lottare per la classifica generale. Per il futuro, se devo parlare di sorprese, dico un corridore giovane. Abbiamo Lorenzo Mark Finn, che è vicino a fare un salto nel professionismo. Vogliamo tutti vedere di cosa è capace. Sono molto curioso di vedere come affronterà la nuova stagione”.
Per quanto riguarda il tema della posizione dei Grand Tour nel calendario annuale del ciclismo, Vincenzo Nibali ha una proposta ancora differente rispetto a quella di Pogacar: “Il primo Grand Tour dell’anno ha sempre qualcosa di speciale. I corridori ci arrivano con gambe fresche e c’è molto spettacolo. È sempre stato così. Se dipendesse da me, opterei per una rotazione dei tre Grand Tour. Questo renderebbe la stagione molto più interessante“. Insomma, anche il Tour de France non rimarrebbe fisso a luglio ma si alternerebbe a maggio e ad agosto/settembre con Giro e Vuelta. Un’idea senza dubbio originale, mai vista finora nel ciclismo.
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