VENEZIA – Giusto il tempo di essere proclamato governatore dalla Corte d’Appello di Venezia e Alberto Stefani già si ritrova in cima alla classifica dei presidenti di Regione. Il più stimato, il più apprezzato, il più amato. Anche se non ha ancora firmato una delibera. Il fatto è che i sondaggi sul gradimento dei governatori si basano di fatto sui consensi elettorali ed è indubbio che Stefani, con il suo 64%, abbia avuto un grande successo. Ora dovrà far partire la macchina amministrativa e prima di tutto formare la giunta. E qui le notizie sono due.
La situazione
La prima è che il neo presidente della Regione sta lavorando a un “pacchetto completo” e cioè assessori, presidenti di commissione, capigruppo (la Lega ne avrà due perché formerà un secondo gruppo denominato probabilmente Stefani Presidente). La seconda è che i Fratelli d’Italia, in queste ore impegnati a Roma con la manifestazione Atreju, avrebbero chiesto tempo per presentare la propria rosa di nomi. Si sa, però, chi molto difficilmente farà l’assessore: il vicentino Francesco Rucco (destinato alla presidenza del consiglio regionale quando Luca Zaia lascerà palazzo Ferro Fini) e il padovano Filippo Giacinti. Non tanto per veti nei loro confronti, ma perché chi diventa assessore deve liberare il posto di consigliere ai primi dei non eletti. E cioè a Vicenza Sergio Berlato (e quindi Giulia Sottoriva) e a Padova Enoch Soranzo. Ma anche Valeria Mantovan potrebbe non tornare a Palazzo Balbi: per lei si parla di un incarico istituzionale, vicepresidente vicario del consiglio regionale al fianco di Luca Zaia.