Il tempo stringe: la trattativa deve chiudersi entro venti giorni con un contratto definitivo e vincolante. Se non si arriverà a una conclusione entro fine anno, gli ammortizzatori sociali dei dipendenti scadranno, creando un’emergenza immediata e concreta per i lavoratori e mettendo a rischio anche la tenuta del piano industriale dei potenziali acquirenti.

Lear verso Fipa e il marchio Desner

È questo lo stato attuale della partita per il passaggio di proprietà dello stabilimento Lear di Grugliasco alla nuova società Fipa – Fabbrica italiana produzione auto – la newco che punta ad avviare in corso Allamano l’assemblaggio di quadricicli elettrici a marchio Desner, importati dalla Cina e destinati al mercato italiano attraverso la rete commerciale del gruppo Fassina.

Trattativa in fase finale: il nodo degli spazi

Secondo fonti vicine al dossier, la trattativa è in fase di ultimazione, ma resta ancora da definire un nodo: la ripartizione degli spazi tra produzione e uffici. Lear, pur dismettendo la produzione, intende mantenere una parte degli uffici a Torino per continuare le proprie attività, anche all’estero. La cessione alla newco riguarderebbe quindi tutta la parte produttiva e solo una quota degli uffici, mentre Fipa starebbe valutando l’acquisizione dell’intero complesso, con l’obiettivo di ridurre il rischio complessivo dell’operazione e di valorizzare nel tempo anche l’asset immobiliare. Niente che non possa essere superato in pochi giorni.

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Il nodo principale resta la posizione dei lavoratori. L’accordo prevede che 207 lavoratori su un totale di 376 vengano assorbiti dalla nuova azienda. Il piano di assunzioni è già definito: si partirà con circa 50 lavoratori nel 2026. Gli altri circa 150 entreranno inizialmente in cassa integrazione, ma Fipa punta a integrarli progressivamente entro la fine del 2026, rendendoli pienamente operativi già dal 2027. La fase iniziale prevede già l’avvio della formazione e l’impiego di tecnici specializzati, così da garantire una partenza efficace e coordinata della produzione. Condizione che deve verificarsi entro il 31 dicembre.

I dubbi dei sindacati sul piano industriale

Sul fronte dei prodotti, i sindacati sollevano dubbi su quantità e prezzi, vista la concorrenza delle grandi case sulle microcar. Ma secondo la cordata la gamma Dessner copre le esigenze europee attuali e può soddisfare una parte dei 20 mila veicoli promessi, con una novità: dal 1° gennaio in Cina entrerà in vigore una normativa che limita la vendita agli importatori autorizzati. Condizione che favorirebbe società come la Fipa il cui obiettivo è partire dai quadricicli, ma con ambizioni più ampie: offrire servizi di assemblaggio, sdoganamento, marketing e facilitare l’ingresso nel mercato europeo, soprattutto per i produttori cinesi.

I modelli che si intendono produrre

Dessner produce veicoli di alta gamma da oltre due anni, con prototipi sviluppati negli ultimi 7-8 anni, tra cui modelli come la A05 e i veicoli commerciali L6 e L7, pensati per le consegne urbane. La L7 più avanzata, la V300, è omologata per l’autostrada collocandosi in un segmento superiore rispetto alle microcar classiche.

Non solo microcar elettriche

Il mercato delle microcar elettriche in Europa è ancora limitato, ma la scelta di Fipa è strategica: competere con veicoli più grandi, come seconda o prima auto, significa introdurre un salto tecnologico rispetto ai modelli tradizionali. Definire questi veicoli come “microcar elettriche” è riduttivo: si tratta di autoveicoli, pensati per la vita urbana e le esigenze dei centri città.

Fipa punta al modello europeo

In questo senso, la nuova mobilità elettrica rappresenta un compromesso tra citycar e autovettura. E Fipa punta a seguire il modello europeo delle “kei car”, adattandosi agli incentivi e alle normative, e a offrire al contempo flessibilità e servizi complementari per il mercato urbano.