La prima parte di questo film regge tranquillamente il confronto con qualsiasi capitolo di 007 dell’era Daniel Craig. La seconda metà, invece, oltre un’ora abbondante, come spesso accade nella saga, si rivela la più debole dell’intera filmografia con Craig, al punto da ricordare i peggiori episodi del genere. Sam Mendes, richiamato dietro la macchina da presa dopo il successo miliardario del film precedente, riesce comunque a costruire un’avventura internazionale di grande impatto visivo, a partire dall’apertura a Città del Messico. Non mancano momenti più leggeri e divertenti, almeno per un po’. Tuttavia, quando arriva la rivelazione, un segreto di Pulcinella, del nuovo Blofeld, interpretato da Christoph Waltz, con tanto di continuità narrativa e retroscena che parlano direttamente ai personaggi, la tensione si affloscia rapidamente. Il ritmo rallenta e il finale appare trascinato. La reputazione del film soffre anche della scarsa capacità di catturare lo spettatore nelle visioni successive: soprattutto nella seconda parte, tutt’altro che memorabile, l’interesse si dissolve, lasciando un’impressione di incompiutezza.
18. Mai dire mai (1983)
Warner Bros./Everett Collection
Il secondo degli appena due film di James Bond non prodotti dalla EON ha fatto di tutto perché Sean Connery potesse tornare a vestire i panni di 007 in quello che è un remake bello e buono di Agente 007 – Thunderball (Operazione tuono), con la sola differenza che ripescano dal “sonno” l’agente segreto (espediente che si ripeterà spessissimo durante l’era di Daniel Craig), questa volta per ritrovare delle testate nucleari scomparse. Arrivato in un momento in cui la serie principale non sapeva bene cosa fare dell’ancora popolarissimo Roger Moore, Mai dire mai riesce a ridefinire completamente il personaggio di James Bond in modo scanzonato, facendolo invecchiare di colpo, esattamente come stava accadendo a Roger Moore nella realtà. A dirla tutta, Roger Moore ha tre anni in più di Sean Connery, perciò, Octopussy-Operazione piovra uscito lo stesso anno di questo film, ha comunque per protagonista l’agente segreto più anziano. Mai dire mai riesce a sbaragliare la concorrenza, anche quando si tratta delle tendenze di cattivo gusto. In effetti, come fosse un gamer caduto in disgrazia, 007 si mette a giocare e affronta il suo avversario grazie a un marchingegno in grado di somministrare delle scosse elettriche più forti man mano che si perde. Come film del celebre agente segreto non è tra i migliori, ma comunque Sean Connery fa la differenza anche a livello di presenza scenica, rendendo credibili molte delle trovate che poi i suoi successori hanno finito col rendere meno efficaci. E poi, le scene di inseguimento con le moto sono fantastiche ancora oggi.
17. Agente 007 – Si vive solo due volte (1967)
Everett Collection