di
Simona Marchetti

Intervistata dal “Sunday Times”, la 50enne attrice ha puntato il dito contro l’eccessiva dipendenza dalla chirurgia plastica a Hollywood e non solo, dando la colpa ai social media

Accettare il naturale processo di invecchiamento, anziché ricorrere a filler, botox e ritocchini vari, che trasformano le donne in cloni di se stesse, per inseguire quell’ideale di perfezione che esiste solo sui social. Questo vorrebbe Kate Winslet, anche se è lei la prima a rendersi conto che la sua è una visione utopistica di un mondo che non è (e probabilmente non sarà mai). «Ciò che preferisco è vedere le mani che invecchiano. È la vita, nelle tue mani – ha detto la 50enne attrice in un’intervista al “Sunday Times”, puntando il dito contro l’eccessiva dipendenza dalla chirurgia plastica in quel di Hollywood, ma non solo – . Alcune delle donne più belle che conosco, parlo di Helen Mirren, Sigourney Weaver, Toni Collette e Andrea Riseborough, hanno più di 70 anni e ciò che mi sconvolge è che le giovani donne non abbiano idea di cosa significhi essere davvero belle. A quale idea di perfezione aspirano le persone?». 

Domanda alla quale lei stessa ha provato a dare un risposta. «La colpa è dei social media e del loro effetto sulla salute mentale. Sono tutti ossessionati dall’inseguire un’idea di perfezione per ottenere più like su Instagram. Mi fa davvero arrabbiare. Se l’autostima di una persona è così legata al suo aspetto, è spaventoso». A dimostrazione della sua tesi, Winslet ha quindi citato un articolo della BBC che parlava di unaragazza che aveva scelto di sottoporsi alla chirurgia estetica. «Sembrava un cartone animato. Non si sa davvero che aspetto abbia quella persona: dalle sopracciglia alla bocca, dalle ciglia ai capelli, quella giovane donna ha paura di essere se stessa». 



















































Anche l’uso dei farmaci per perdere peso è una pratica che sta prendendo sempre più piede e che lei trova assolutamente devastante, soprattutto per le possibili conseguenze sulla salute. «Tante persone assumono farmaci per perdere peso. Alcune scelgono di essere se stesse, altre fanno di tutto per non esserlo. E sanno cosa stanno ingerendo nel loro corpo? La mancanza di rispetto per la propria salute è terrificante. Mi infastidisce ora più che mai. È un fottuto caos là fuori», ha sottolineato la star di “Titanic”, ricordando poi gli attacchi di panico di cui ha sofferto proprio a causa della popolarità stellare raggiunta con il film di James Cameron

«Non ero pronta per diventare un’attrice famosa, ero così giovane. La gente si arrampicava nel mio giardino, non potevo andare in un negozio. Sono stata inseguita anche quando avevo un bambino nel sedile posteriore dell’auto, mentre andavo dal pediatra. Questo è bullismo, direi, ai limiti dell’abuso», ha concluso Winslet che ha appena debuttato alla regia con “Goodbye June”, nato da una sceneggiatura del figlio Joe Anders, avuto con il regista Sam Mendes, in arrivo il 24 dicembre su Netflix

9 dicembre 2025 ( modifica il 9 dicembre 2025 | 15:44)