Fra una quarantina di giorni, con il Tour Down Under, comincerà ufficialmente la stagione 2026. E allora divertiamoci con un pagellone di fine anno, dove ovviamente non ho potuto inserire e citare tutti quelli che avrei voluto.
POGACAR 10 e lode: ci siamo sperticati in ogni tipo di elogio per il più forte del pianeta. È stato per il vincitore del Velo d’Or (terzo successo in carriera) un 2025 pazzesco. Giusto per citare i successi più significativi: Strade Bianche, Fiandre, Liegi, Tour, Mondiale, Europeo e Lombardia. IRREALE
VAN DER POEL 9,5: correrà anche poco, ma è una sentenza. Sanremo, Roubaix, Harelbeke e una tappa al Tour de France. Il suo lo fa sempre. Ed è l’unico ad arginare, almeno in minima parte, la superiorità imbarazzante di Pogačar. FENOMENO
VINGEGAARD 7: sono un tifoso di Jonas, ma considerando il suo livello ha vinto troppo poco. Il successo alla Vuelta pesa ma l’ha fatto non da dominatore. I due secondi posti al Delfinato e soprattutto al Tour valgono, ma Tadej lo ha surclassato. Fantasma nelle corse di un giorno. E non possiamo sempre perdonare le sue assenze. STANDARD

PELLIZZARI 8,5: stagione fantastica per il Duca di Camerino. Doppio sesto posto prima al Giro e poi alla Vuelta, vincendo una memorabile tappa in salita. È il nostro vero alfiere per i giri a tappe. NOBILE
TIBERI 4: male al Giro e male alla Vuelta. Lo aspettiamo sempre con ansia, ma poi succede sempre qualcosa. Un caso? BOCCIATO
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MILAN 8,5: 9 successi stagionali, in cui brillano le due tappe al Tour (con annessa maglia verde finale) e quella vinta al Delfinato. È uno dei primi tre sprinter più forti al mondo insieme a Merlier (voto 9) e Philipsen (voto 8). GABBIANO
PEDERSEN 9: se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Corre tanto (73 giorni) e offre sempre spettacolo. 14 vittorie e 35 piazzamenti nei primi 10. Ha vinto la Gand, 4 tappe al Giro e una alla Vuelta. Insegue sempre la prima Monumento. MOSTRUOSO
VAN AERT 8: dalla delusione per i due quarti posti (anonimi) a Fiandre e Roubaix, si riscatta vincendo le due tappe più iconiche di Giro e Tour a Siena e Parigi. Robe che riescono solo ai fuoriclasse. ARTISTA
Van Aert crediti A.S.O. Billy Ceusters
AYUSO 6,5: stagione stranissima. 8 vittorie, fra cui la Tirreno-Adriatico, ma buca i due grandi obiettivi stagionali, ovvero Giro e Vuelta. Se la cava portando a casa una tappa nella corsa rosa e due in quella spagnola, ma non basta. Rompe con la squadra e si accasa alla Lidl-Trek. GENIO RIBELLE
DEL TORO 9: mezzo voto in meno perché butta via un Giro d’Italia che poteva vincere, però cosa vuoi dire a un giovanotto di vent’anni che porta a casa 18 successi e fa 41 top-10 su 73 giorni di corsa? Il messicano è il potenziale erede del suo capitano Pogačar. DEVASTANTE
ROGLIC 5: vince il Catalunya, non finisce il Giro e chiude ottavo al Tour. Il tempo passa caro Primoz e stare al livello massimo diventa sempre più complicato. IN PICCHIATA
EVENEPOEL 9: il Tour lo boccia senza appello, ma Remco ha la pellaccia dura. Campione del mondo a crono per la terza volta di fila, campione europeo, campione belga e una vittoria a crono al Tour. Umilia Pogačar a Kigali e poi gli finisce dietro nelle prove su strada sia al Mondiale che all’Europeo e alla fine pure al Lombardia. Carattere di ferro e voglia sempre di provare a essere il numero uno. CORIACEO
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