di
Pietro Gorlani
Parla Lima, il titolare, intervistato da «Report»: mai realizzato impianti così
È corsa contro il tempo per realizzare a Cortina d’Ampezzo, in soli due mesi, la cabinovia Socrepes funzionale alle Olimpiadi Invernali che potrà trasportare fino a 2400 persone l’ora. La si sta realizzando su un terreno «franoso» conferma il presidente dell’ordine dei geologi del Veneto, Giorgio Giacchetti.
A inoltrarsi in questa impresa ardua è una società bresciana, la Graferr dell’imprenditore bresciano Sergio Lima (la Srl è intestata ai figli, lui figura addetto alle vendite), che a luglio ha ricevuto un affidamento diretto dei lavori (da 35 milioni di euro) da Simico (Società infrastrutture Milano-Cortina) dopo che a giugno la gara europea era andata deserta. I due maggiori player mondiali nella realizzazione di cabinovie — Leitner e Doppelmayr — hanno ritenuto troppo elevati i rischi. È quanto emerge da un’inchiesta di Report andata in onda domenica , che approfondisce un lavoro giornalisti del Salto, portale d’informazione dell’Alto Adige.
«Uno dei responsabili di Leitner è mi ha detto che era impossibile realizzare una cabinovia in così poco tempo e in un pendio con così tante problematiche dal punto di vista geologico» dice Fabio Gobbato, giornalista del Salto ai microfoni della giornalista di Report Claudia Di Pasquale. E invece la Graffer — che conta 17 dipendenti e ha un fatturato di meno di 8 milioni — si buttaa capofitto nell’avventura. La società «non c’entra niente» con quella che nel dopoguerra ha realizzato i primi sistemi di risalita in Italia, compresi quelli delle Olimpiadi di Cortina del 1956, dice Filippo Graffer, che definisce la vicenda «imbarazzante».
La società fondata dal padre è fallita nel 2011 e la Graffer bresciana ne ha rilevato «marchio, brevetti, stampi» dice lo stesso Lima alla giornalista di Report, ammettendo candidamente che la sua società non ha mai realizzato una cabinovia. «Non abbiamo una tecnologia consolidata per questo tipo di impianti» dice. Ad oggi ha realizzato solo uno skilift in Valtellina e una cestovia sul Garda, opera per la quale Sergio Lima è rinviato a giudizio per turbativa d’asta mentre è stato assolto (per intervenuta prescrizione) nel processo per turbativa d’asta e corruzione nei confronti del sindaco di Foppolo (Bg), per il riposizionamento di una telecabina (il sindaco è stato condannato).
Ma allora chi realizzerà la cabinovia di Cortina?. «Sono stati individuati diversi fornitori: la fune la fa la Redaelli, i funzionamenti elettrici la RopeTec di Vicenza, cabina e morsa li fornisce la turca Anadolu Teleferik» spiega Lima. Anadolu è coinvolta in un’inchiesta per il crollo, nel 2024 , di un pilone di un impianto in Turchia (un morto e 10 feriti). «Non sono gli stessi componenti tecnici che mettiamo Cortina» sdrammatizza Lima.
Stando agli approfondimenti di Report, Ansfisa (Agenzia Nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) nonostante non ci fossero tutte le certificazioni necessarie a ottobre ha rilasciato dei nulla osta parziali, ai lavori. «Avete il documento sulla immunità da frana? Lei sa che non c’è» incalza la giornalista. «Non lo so» replica Lima sorridendo.
«Ci sono ingegneri e geologi che hanno autorizzato quell’area di conseguenza sono sicuro che ha tutti i crismi per essere sicura» spiega però il sindaco di Cortina d’Ampezzo, Gianluca Lorenzi ai microfoni della giornalista di Report. Ma a porre interrogativi inquietanti su come sia stato possibile iniziare i lavori nonostante tutte le criticità è il presidente dell’ordine dei geologi del Veneto, Giorgio Giacchetti, che definisce «un’anomalia» le modalità adottate. Ai primi di settembre sul versante si è aperta una frattura che da 15 metri si è estesa fino ad ottanta metri. «Bisogna preoccuparsi» aggiunge il presidente dell’ordine dei geologi del Veneto, ritenendo che sia a rischio anche l’incolumità dei lavoratori.
Marco Barla, professore di Ingegneria geotecnica al Politecnico di Torino, consulente di Simico, ammette che «c’è un rilassamento gestibile nella fase di cantiere. Sono cose che succedono. Certo, in quel contesto lì sarebbe stato meglio evitarlo. Ci sono tre cantieri in contemporanea e gli ultimi che sono arrivati, un po’ ingenui, cioè Simico che sta realizzando la stazione di monte, ha fatto uno scavo senza realizzare troppi drenaggi e quindi si è mosso il terreno a tergo». Il commissario straordinario per le Olimpiadi invernali, Fabio Massimo Saldini, ad di Simico e commissario per le Olimpiadi garantisce sulla correttezza dell’intero iter e riguardo al rischio frana commenta: «È uno scivolamento gestibile nell’ordinaria attività di cantiere». Si vedrà.
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8 dicembre 2025 ( modifica il 9 dicembre 2025 | 11:15)
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