di
Daniela Polizzi

I colloqui tra la famiglia Cerea e Remo Ruffini, protagonista del successo di Moncler. Ha già investito anche nella pizzeria napoletana Concettina ai Tre Santi

Dopo una selezione in corso ormai da quasi un anno, la famiglia Cerea, proprietaria del marchio di ristoranti Da Vittorio, ha deciso di negoziare in esclusiva con Remo Ruffini — l’imprenditore protagonista del successo di Moncler — e la sua famiglia, con i figli Pietro e Romeo. Ora si aprirà una fase di due diligence sull’attività di ristorazione stellata che cerca un partner di minoranza per sostenere la crescita della società che ha chiuso il 2024 superando i 100 milioni di euro di ricavi, confermandosi al primo posto tra i marchi italiani della ristorazione di pregio. 

L’interesse dei fondi

Il dossier è stato al vaglio dei più grandi fondi di private equity — da Advent a Three Hills ma anche del gruppo Den Hospitality — che hanno valutato il 100% del gruppo Da Vittorio anche tra i 250 e i 300 milioni. Ma, al di là delle cifre, la famiglia Cerea (Bruna e i suoi cinque figli) ha scelto di aprire la fase di negoziato in esclusiva con un’altra famiglia che ha saputo dare slancio a marchi italiani. Tra questi, non solo Moncler ma anche altre attività che i Ruffini partecipano direttamente, peraltro legate anche alla ristorazione. 



















































Le altre partecipazioni dei Ruffini

Hanno infatti già investito nel 40% della Langosteria a fianco dei fondatori, in Concettina ai Tre Santi (pizzeria storica napoletana che ha aperto a Capri), oltreché in Pas Normal Studios (abbigliamento tecnico per ciclisti), La Bottega (servizi per hotel di lusso), The Attico (moda). Se la trattativa andrà a buon fine, l’operazione allo studio ricalcherà lo stesso schema: investire in minoranza per sostenere lo sviluppo del gruppo dove la famiglia Cerea resterà in maggioranza e continuerà ad avere la gestione del gruppo di ristorazione. Da Vittorio è una realtà già strutturata che conta su una rete di ristoranti partiti da Bergamo (ora a Brusaporto) negli anni ’6o e arrivati a Milano, Sankt Moritz e Shanghai. A questi si è affiancata l’attività di catering e la gestione di ristorazione aziendale di alto livello. Ci vorrà tempo per chiudere l’operazione che richiederà analisi di dati e prospettive ma l’operazione appare ben impostata dalle due famiglie.

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11 dicembre 2025

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