E’ il capolavoro di Federico Barocci (Urbino, 1533 – 1612) “Riposo durante la fuga in Egitto”, proveniente dai Musei Vaticani, conosciuto anche come “Madonna delle ciliegie”, l’Ospite illustre esposto da oggi e per tutto il periodo natalizio alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo (fino all’11 gennaio). Si intitola “Barocci. La Madonna delle ciliegie” il nuovo capitolo di un’iniziativa che dal 2015, in 17 edizioni, ha visto la presentazione di numerose opere nelle sedi espositive della banca, provenienti da musei italiani e stranieri.
“Accogliere un capolavoro da una delle più importanti collezioni del mondo è il modo migliore per concludere la programmazione espositiva proposta alle Gallerie d’Italia nel corso di quest’anno – dice Michele Coppola, executive director arte, cultura e beni storici di Intesa Sanpaolo e direttore generale delle Gallerie d’Italia. – Insieme alle immagini di Jeff Wall e del Museo del Cinema, la Madonna delle ciliegie di Federico Barocci, con la sua delicata bellezza, renderà ancora più preziose le festività del Natale torinese”.

“Riposo durante la fuga in Egitto” noto anche come “Madonna delle ciliegie” di Federico Barocci (Urbino, 1533 – 1612)
Allestita al piano nobile del museo di Piazza San Carlo in Sala Turinetti, la mostra offre al pubblico la possibilità di ammirare da vicino un dipinto che testimonia la “maniera dolce” dell’artista urbinate: un linguaggio morbido e sfumato che rimanda alle atmosfere di Correggio, arricchito da un personale cromatismo, frutto della fusione di tonalità calde e fredde.
Pur avendo scelto di trascorrere gran parte della carriera nella sua città natale, lontano dai principali centri culturali, Barocci si affermò come uno dei più significativi autori di pittura sacra della seconda metà del Cinquecento, nel passaggio dal Manierismo ai temi della Controriforma, richiesto da committenti in tutta Italia.
L’’opera raffinata e poetica, completata nel 1573 per l’amico e collezionista Simonetto Anastagi di Perugia, rappresenta una delle più alte espressioni della produzione sacra di Barocci, protagonista della scena artistica italiana ed europea tra Cinque e Seicento. La presenza dell’albero e dei frutti, offerti da san Giuseppe al Bambino, richiama sia il sangue della Passione sia la dolcezza del Paradiso, in una sintesi iconografica dal profondo valore teologico e affettivo.
Alla morte di Anastagi, nel 1602, l’opera passò ai Gesuiti di Perugia e vi rimase fino alla soppressione dell’ordine nel 1773, per poi raggiungere Roma, transitando prima per il Quirinale, entrando nelle raccolte pontificie all’epoca di Pio IX e approdando infine, nel 1935, alla nuova Pinacoteca Vaticana di Pio XI. L’ingresso alle Gallerie d’Italia – Torino è gratuito per le scuole e per i ragazzi fino a 18 anni.