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Tutti gli anni a novembre gli studenti che vogliono accedere alle università in Corea del Sud devono sostenere un esame chiamato Suneung, noto per essere difficilissimo: quest’anno però la prova di inglese è stata considerata fin troppo difficile. L’esame determina in pratica le possibilità di carriera degli studenti, che lo vivono generalmente con molto stress e spesso iniziano a prepararsi fin dalle elementari. Esami di questo tipo sono comuni in diversi paesi asiatici, ma quello sudcoreano è preso in modo particolarmente serio da tutta la società, e anche per questo è frequente che ci siano lamentele sul modo in cui si svolge.
In questo caso le polemiche hanno portato alle dimissioni del direttore dell’agenzia governativa che gestisce il Suneung (l’Istituto coreano per i curriculum e la valutazione, KICE nell’acronimo inglese), Oh Seung-geol. La questione è legata in parte al metodo di valutazione, che è basato su un sistema assoluto, quello classico: come anche in quasi tutte le scuole italiane, il voto è legato al numero di risposte giuste fatte da ciascuno studente, e in questo caso per ottenere il massimo dei voti bisognava rispondere bene almeno al 90 per cento delle domande.
Nelle altre sezioni del Suneung invece si usa un sistema di valutazione relativo: gli studenti vengono classificati in base al loro punteggio e il 4 per cento che raggiunge quelli più alti (a prescindere dal loro valore assoluto) ottiene anche il massimo dei voti. Quindi anche se molti studenti dovessero ottenere un cattivo punteggio, per esempio perché l’esame è troppo difficile, la soglia per il voto massimo viene abbassata, e il contrario in caso molti studenti vadano bene. Oltre all’inglese, le domande riguardano fra le altre cose la lingua coreana, la matematica e la storia della Corea.

Studenti non ancora arrivati all’ultimo anno incoraggiano quelli che devono sottoporsi al Suneung fuori da una struttura dove si tiene l’esame, il 16 novembre 2023 a Seul (AP Photo/Lee Jin-man)
Nel caso del test di inglese di quest’anno solo il 3,11 per cento di chi l’ha sostenuto è riuscito a ottenere il massimo dei voti: quindi meno che nelle prove valutate secondo il sistema relativo, e circa la metà di quelli che avevano sostenuto il test nel 2024, in cui il 6,22 per cento degli studenti aveva ottenuto il massimo dei voti. La prova include 45 domande a cui rispondere in massimo 70 minuti.
Quando il 4 dicembre erano stati annunciati i risultati Oh Seung-geol, il direttore del KICE, aveva spiegato che durante la preparazione dell’esame i funzionari che se ne occupavano si erano accorti che c’erano molte domande simili a quelle usate nelle esercitazioni delle scuole private, e per questo erano state cambiate. Secondo Oh però l’Istituto non aveva valutato correttamente il livello di difficoltà delle nuove domande. Fra quelle più criticate ce n’era una sul pensiero del filosofo Immanuel Kant e una che includeva gergo tecnico dei videogiochi.
L’enorme attenzione attorno al test, la cui correttezza è considerata da molti nel paese come fondamentale per assicurare la buona preparazione degli studenti e dei lavoratori sudcoreani, e l’importanza che ha nelle carriere di ciascun partecipante fanno sì che il ruolo di direttore del KICE sia molto delicato e precario. Delle ultime 12 persone che hanno ricoperto l’incarico, solo 4 lo hanno fatto per tutti i tre anni del mandato. Le altre si sono dimesse prima della scadenza, in quasi tutti i casi per errori nella somministrazione del test, mentre Oh è il primo a farlo per la difficoltà dell’esame.

Fedeli buddhisti accendono ceri per augurare il successo agli studenti che si sottopongono al Suneung (AP Photo/Ahn Young-joon)
Un po’ come succede in Italia con l’esame di maturità, il livello di difficoltà dei Suneung è sempre un tema molto discusso in Corea del Sud. Esistono anche due espressioni colloquiali per riferirsi a un esame considerato troppo facile o troppo difficile: rispettivamente mul-Suneung (Suneung di acqua) e bul-Suneung (Suneung di fuoco). Quello del 2024 è stato considerato di un livello appropriato, per quanto comunque molto arduo.
Recentemente il governo sudcoreano ha cercato di limitare il ricorso degli studenti agli insegnanti privati e ai corsi appositi di preparazione tramite l’eliminazione delle “domande killer”, quesiti riguardanti temi non presenti nei programmi delle superiori. Spesso richiedono competenze di livello universitario, e rendono in pratica necessario frequentare corsi privati per ottenere i voti più alti. Secondo i dati del ministero dell’Istruzione, lo fa quasi l’80 per cento degli studenti.
Quest’anno gli studenti iscritti al Suneung sono stati 554.174, che hanno sostenuto la prova di nove ore il 14 novembre. In quel giorno tutto il paese si adatta alla prova: durante la parte di comprensione del parlato del test di inglese, per esempio, vengono sospesi i decolli e gli atterraggi di molti aerei, in modo tale che non disturbino l’ascolto. Gli uffici pubblici aprono più tardi la mattina per evitare che il traffico faccia tardare gli studenti, e ai professori è raccomandato di indossare scarpe da ginnastica per evitare che il rumore delle suole e dei tacchi deconcentri gli alunni. La mattina presto i templi si riempiono di famiglie che chiedono benedizioni, e gli studenti più giovani si organizzano per trovarsi all’ingresso delle scuole per incoraggiare quelli che si sottopongono al test.
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