di
Greta Privitera
Condannata a 14 anni dal regime di Teheran, era in libertà per motivi di salute
Stava partecipando all’Hafteh di Khosrow Alikordi, la cerimonia che si fa dopo sette giorni dalla morte di una persona. Quando è arrivata la polizia e l’ha arrestata. Narges Mohammadi si trovava a Mashhad per commemorare Alikordi, un avvocato che difendeva gli attivisti e i giovani manifestanti incarcerati dalla Repubblica islamica e che è stato trovato morto nel suo ufficio in circostanze poco chiare. Con la più famosa attivista d’Iran e Nobel per la Pace, c’erano altri compagni e compagne di lotta.
Appena la notizia è uscita dai confini iraniani, la Fondazione Narges ha diffuso un comunicato urgente: «Siamo profondamente preoccupati in seguito alle segnalazioni verificate secondo cui Narges Mohammadi è stata arrestata con violenza oggi dalle forze di sicurezza e di polizia». Il fratello di Alikordi, Mehdi, presente all’evento, ha confermato l’arresto. Con Mohammadi sono stati portati via anche Sepideh Qolian, Hasti Amiri, Pouran Nazemi e Alieh Motalebzadeh. «La Fondazione sta monitorando attentamente gli sviluppi e fornirà aggiornamenti non appena saranno disponibili informazioni più attendibili», scrivono.
La Nobel per la Pace deve scontare ancora quasi 14 anni di carcere, ma è fuori da quasi un anno per un permesso per ragioni di salute. In questi dodici mesi non ha mai smesso di raccontare al mondo che cosa significhi vivere sotto la legge degli ayatollah e della guida suprema Ali Khamenei. Ogni azione, per Narges, è un atto politico. Partecipare a funerale di un’attivista, a una cerimonia commemorativa, sono chiari messaggi agli ayatollah che non accettano opposizione. Negli ultimi mesi, Mohammadi ha raccontato come le autorità iraniane abbiano intensificato la repressione dopo la della Guerra dei 12 giorni con Israele. Mohammadi conosce e il carcere, ma, ci scrivono, «oggi temiamo per la sua vita».
12 dicembre 2025 ( modifica il 12 dicembre 2025 | 16:33)
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