Non capisco se sto sognando o se sotto l’influenza di un incubo mi muovo dentro lo spazio dove è situata la rappresentazione sacra di Romina Forani che ha interpretato l’argomento creando i personaggi con la visione di una artista.
Cammino in lungo e in largo dentro la bacheca e interrogo le figure che ivi sono poste per raccogliere i loro sentimenti, il loro stato d’animo , il disagio o quant’altro vogliano dimostrare. L’atmosfera è quella che la natività impone: la sacralità ed il mistero divino. Non c’è bisogno di avere barba e capelli da maschio per presentare un San Giuseppe ancora giovane che apre le sue braccia per avvolgere nell’amplesso tutta l’umanità ed assolvere il grande compito che Dio gli ha assegnato. Qualcuno non l’ha compreso, pazienza!
Dovremo attendere qualche altro secolo per inquadrarne la particolarità di questa figura e forse, chissà, potremmo avere giustizia per questo personaggio tanto vituperato, ma creato con tanta immediatezza e perizia tecnica da Romina Fiorani nostra associata. Anche in passato ci sono state contestazioni perché il presepio realizzato con la tecnica Raku, presentava i visi dei personaggi anneriti dal fumo e quindi di un’altra razza, secondo l’opinione pubblica, anche allora messa in agitazione perché pretendeva l’iconografia tradizionale. Il presepio, in quella occasione rimase al suo posto. Non c’è la volontà di fare maturare il popolo, di aprire la mente all’originalità, alla cultura quella vera che lascia il dovuto spazio all’artista.
La diversità che la ricerca impone per interpretare il personaggio di San Giuseppe importante nella storia sacra oggi particolarmente rivalutato. E’ forse ora di rimettere i mutandoni ai personaggi del Giudizio Universale di Michelangelo o addirittura correggere qualche capolavoro del passato per accontentare la voce del popolo? Grazie Sindaco Olivetti per aver lasciato ancora al suo posto il presepio.
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