Re Carlo III torna a rompere il tradizionale tabù sulle malattie dei reali britannici in un discorso registrato per Channel 4 che è andato in onda questa sera. Ha dichiarato che grazie alla diagnosi precoce le sue cure contro il cancro “potranno essere ridotte” nel nuovo anno. Il sovrano britannico ha sottolineato che la “buona notizia” è arrivata “grazie alla diagnosi precoce, all’intervento efficace e al rispetto delle prescrizioni dei medici”. Il sovrano 77enne, alle prese con le cure per tenere sotto controllo un cancro di natura imprecisata diagnosticatogli a inizio 2024, ha dunque evocato apertamente il suo “percorso di guarigione”. L’occasione è una campagna di raccolta fondi in favore della ricerca e della prevenzione che Carlo patrocina: promossa da Cancer Research UK e da Channel 4 sotto lo slogan “Stand Up To Cancer”.
Il messaggio del sovrano
Il messaggio è stato registrato due settimane fa nella residenza londinese di Clarence House per essere trasmesso questa sera. Re Carlo ha salutato con favore una “pietra miliare” nel suo “percorso contro il cancro” e ha rivelato che ridurrà il programma di cure nel nuovo anno, descrivendo la notizia come una “benedizione personale”. A quanto pare, il suo trattamento entrerà in una fase precauzionale, con una frequenza significativamente ridotta man mano che la sua guarigione raggiungerà una fase molto positiva. Il suo team medico valuterà per quanto tempo ancora avrà bisogno di cure per proteggere e dare priorità al suo continuo recupero. Charles ha parlato di come la diagnosi precoce abbia trasformato il suo percorso e di come la diagnosi precoce possa dare “tempo prezioso ai team medici e, ai loro pazienti, il prezioso dono della speranza”.
“Una benedizione personale”
Senza rivelare di che tipo di cancro sia, Charles ha detto: “Oggi posso condividere con voi la buona notizia: grazie alla diagnosi precoce, all’intervento efficace e al rispetto delle prescrizioni dei medici, il mio programma di cure contro il cancro potrà essere ridotto nel nuovo anno. Questo traguardo è sia una benedizione personale che una testimonianza dei notevoli progressi compiuti nella cura del cancro negli ultimi anni; una testimonianza che spero possa dare incoraggiamento al 50% di noi a cui verrà diagnosticata questa malattia prima o poi nella vita”.
Appello alla prevenzione
Parlando dell’importanza della diagnosi precoce, Re Carlo ha affermato: “So anche quanta differenza ha fatto nel mio caso, consentendomi di continuare a condurre una vita piena e attiva, anche durante il trattamento”. Ha però espresso preoccupazione per il fatto che almeno 9 milioni di persone nel Regno Unito non siano aggiornate sugli screening oncologici a loro disposizione. Re Carlo ha quindi incoraggiato i britannici a scoprire un nuovo strumento di screening nazionale, lanciato all’inizio di questo mese, che mostra chi è idoneo ai programmi di screening esistenti per il cancro al seno, all’intestino e alla cervice.

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I precedenti
L’intervento televisivo rappresenta comunque una conferma della maggiore trasparenza e volontà di condivisione con i sudditi introdotte da re Carlo sull’argomento rispetto ai silenzi dei suoi predecessori in casa Windsor. Non si tratta del resto del primo discorso pubblico del primogenito della defunta Elisabetta II sul tema cancro o sulla sua stessa salute personale. Il cancro “è un’esperienza che intimorisce e a tratti spaventa”, ma apre anche a una visione “più chiara” della vita e delle sue priorità, ed è “una malattia i cui momenti più oscuri possono essere illuminati da una maggiore compassione”, aveva ad esempio detto ad aprile in un esplicito messaggio a cuore aperto condiviso con il Paese da Buckingham Palace durante un ricevimento di associazioni caritative impegnate nella ricerca e nell’assistenza oncologica.
Stand Up to Cancer
La campagna “Stand Up To Cancer” raccoglie ogni anno i fondi per la ricerca e le cure contro il cancro e incoraggia le persone a sottoporsi a controlli per aumentare le possibilità di una diagnosi precoce. Finora l’approccio che ha utilizzato il “paziente reale” rispetto al cancro è stato quello di continuare a lavorare, mantenendo un’agenda fitta nonostante i regolari cicli di trattamento.

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