Gli Stati Uniti vorrebbero che le forze ucraine si ritirassero dal Donbass e che quel fazzoletto di terra – dove si snodano le fortificazioni – divenisse una “zona economica libera”. A Mosca però non viene chiesto altrettanto nella parte che occupa attualmente, e questo crea uno squilibrio potenzialmente fatale per i negoziati. Avere il controllo del Donbass, per Vladimir Putin significa poter rivendicare davanti ai russi di aver vinto la guerra, giustificando il milione tra morti e feriti nonché un’economia piagata dall’inflazione. Il piano di pace originale, in 28 punti, recitava così: “Le forze ucraine si ritireranno dalla parte dell’Oblast di Donetsk che attualmente controllano e questa zona di ritiro sarà considerata una zona cuscinetto neutrale e smilitarizzata, riconosciuta a livello internazionale come territorio appartenente alla Federazione Russa: le forze russe non entreranno in questa zona smilitarizzata”. La linea rossa per Zelensky sta nella parola “riconoscimento” ed è proprio qui che si sono concentrati gli sforzi di mediazione europei. Il presidente ucraino ha chiarito più volte di non poter cedere territori (in modo ufficiale) e che, se anche fosse, sarebbe necessario un referendum.

 

Intanto l’ufficio del presidente Zelensky definisce “errate” le interpretazioni di Le Monde secondo cui Kiev sarebbe disposta ad accettare la creazione di una cosiddetta “zona cuscinetto” nel Donbass. “Se l’Ucraina sia d’accordo o meno può essere deciso solo al più alto livello politico o dal popolo ucraino”, ha detto Dmitry Lytvyn, consigliere del presidente ucraino, riferendosi ad alcune analisi del consigliere Mykhailo Podolyak riportate dal quotidiano francese. Podolyak, ha aggiunto Lytvyn, ha parlato non del consenso di Kiev, ma del fatto che in teoria si potrebbero discutere vari modelli di sicurezza, ma tutto dipende dai dettagli.

 

E dalla Russia il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov in un’intervista a Kommersant, ripresa dall’agenzia Interfax, ha affermato che in Ucraina ci potrà essere un cessate il fuoco “solo dopo il ritiro delle truppe ucraine” dal Donbass, confermando che “questo è uno dei requisiti che gli americani impongono” a Kiev. “Prima o poi, se non attraverso negoziati, allora con la forza, questo territorio passerà sotto il pieno controllo della Federazione Russa”, ha aggiunto. 

 

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