Raggiungere entro il 2033 un organico complessivo di 160mila unità tra Esercito, Marina e Aeronautica, garantendo al tempo stesso un equilibrio più funzionale tra categorie e ruoli. Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri un decreto legislativo che ridisegna il sistema di reclutamento e le carriere nelle Forze armate italiane.

Cosa dice il testo

La riforma interviene sul Codice dell’ordinamento militare modificando sia i percorsi di ingresso sia le progressioni di carriera. Per gli ufficiali cambia il corso di formazione in Accademia: gli allievi saranno nominati aspiranti già al secondo anno di studi e sottotenenti al terzo, con diritto al trattamento economico iniziale fin dalla nomina ad aspirante. Una modifica che anticipa l’inserimento operativo e riconosce da subito la posizione acquisita.

L’ANALISI

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Sul fronte dei marescialli, il decreto introduce una ferma obbligatoria di cinque anni per chi viene reclutato tramite concorso pubblico, armonizzando così le diverse modalità di permanenza nel ruolo. I volontari in ferma prefissata avranno maggiori possibilità di accesso ai concorsi straordinari per diventare sergenti, ampliando le opportunità di progressione interna.

Il cambio generazionale

Per gestire la fase di transizione e affrontare il problema dell’invecchiamento dei ruoli, il provvedimento prevede misure temporanee fino al 2033. Il limite di età per accedere ai concorsi da ufficiale viene innalzato a 40 anni per il personale già in servizio. Vengono inoltre istituiti concorsi straordinari per il passaggio al ruolo di maresciallo riservati ai militari in possesso di specifiche lauree.

IL CASO

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Novità anche per i sergenti: fino al 2030 saranno banditi concorsi straordinari aperti pure al personale civile, purché in possesso di diploma e con età non superiore a 32 anni. Questa apertura risponde a esigenze funzionali specifiche e rappresenta un canale ulteriore per incrementare gli organici in tempi più rapidi.

L’intervento sulla sanità

La riforma comprende anche la riorganizzazione della sanità militare, con la creazione del Corpo unico della Sanità militare secondo criteri interforze e di specializzazione.

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