Paul Seixas prepara il suo programma per il 2026. Il giovane talento francese ha stupito tutti nella sua prima stagione da professionista con la maglia della Decathlon AG2R La Mondiale, cogliendo un ottimo settimo posto nella sua prima Monumento, il Lombardia, e una serie di altri risultati importanti, tra cui la medaglia di bronzo agli Europei e l’ottavo posto nella classifica generale del Giro del Delfinato. Inevitabilmente, sul classe 2006 adesso è aumentata la pressione mediatica, figlia delle aspettative che la sua squadra, e probabilmente la sua nazione, ha sulla sua crescita come corridore. Non è un mistero, ovviamente, che i francesi sperino di tornare a vincere il Tour de France, un’impresa che manca dal 1985, quando a imporsi fu Bernard Hinault.

Ecco perché la curiosità intorno al programma di Paul Seixas per il 2026 era tanta. Il giovane talento aveva sciolto a inizio mese le riserve per quanto riguarda la prima parte della sua stagione, ma non sulla sua eventuale partecipazione a un Grand Tour. Dopo il training camp di febbraio, il 2026 del francese inizierà con la Volta ao Algarve, in programma in Portogallo dal 18 al 26 febbraio. In seguito il 19enne correrà le Strade Bianche, il Giro dei Paesi Baschi e farà il suo esordio alla Liegi-Bastogne-Liegi, seconda Monumento della sua carriera. Il suo calendario, per il momento, si ferma qui.

“Abbiamo guardato a corse a tappe che avessero una cronometro – ha spiegato il corridore in un’intervista a L’Equipe – Per me è importante, perché voglio lottare per la classifica generale. La cronometro è una situazione di cui ho bisogno. Per quanto riguarda le Strade Bianche, potresti pensare che sia una corsa pericolosa ma non c’è niente che non sia pericoloso nel ciclismo. Sì, ci sono delle cadute, ma come in ogni corsa. Mi piacciono davvero tanto le Strade Bianche, non dimentico di venire dal ciclocross. Ho corso le Strade Bianche da junior e mi sono piaciute moltissimo. È una corsa che può adattarsi molto. La Liegi sarà la mia seconda Monumento, ho chiesto io di partecipare. Anche quella può essere molto adatta a me, mi ha fatto sognare. Per me è importante”.

Per quanto riguarda l’eventuale partecipazione al Tour de France 2026, Paul Seixas non si sbilancia: “Semplicemente, non abbiamo ancora decisivo con il team cosa farò dopo. Questo mi lascia con diverse opzioni. Per me è una cosa buona, che mi piace. Ci permetterà di vedere come si evolve la mia forma, cosa posso fare davvero, come adattarmi. Non mi dà troppo fastidio il clamore sulla mia eventuale partecipazione al Tour perché non ci faccio troppa attenzione, a essere sincero. Ovviamente, le persone vogliono che io corra il Tour e lo capisco, perché sono francese. Ma mi concentro più su cosa voglio fare, su cosa è meglio per il mio sviluppo sopra tutto”.