Liberamente tratto dall’omonimo best seller di Marco Parma (pseudonimo di Paolo Pietroni, all’epoca direttore della rivista Amica e grande conoscitore della scena delle passerelle e del glamour milanese, e prodotto da Achille Manzotti, “Sotto il vestito niente” indaga un mondo di lusso, esagerazioni e apparenze di cui ci viene raccontato il doppio fondo attraverso uno sguardo tagliente e disilluso capace di fondere il giallo classico all’estetica di quegli anni, tessendo una tela luccicante attorno alla storia della scomparsa di una modella statunitense. L’idea di trarne un film fu dello stesso produttore che in prima battuta offri la regia a Michelangelo Antonioni, molto interessato al progetto e all’idea di tornare a esplorare il mondo della moda e del lusso come già in “Cronaca di un amore” e “Blow-up”. Non sentendosi però pronto per il progetto, è proprio Antonioni a fare il nome dei Vanzina a Manzotti.