Mostre fotografia Italia: tutte quelle da vedere questo inverno

La fotografia è un mondo ibrido e aperto, trasversale, capace di rimescolare ambiti e discipline normalmente distinti. Un linguaggio quotidiano che però nessuno ci insegna a leggere del tutto, nella profondità a cui arrivano i suoi numerosi livelli di significato. Possiamo guardarla come pura immagine, apprezzarne i valori formali, i colori e il taglio compositivo. Si può inserire in un discorso storico, diventare il documento di un evento, di una tradizione perduta, di costume. È reportage, moda, antropologia, arte, documentazione d’arte, ritratto, natura morta, denuncia sociale e tanto altro ancora. Questa piccola selezione di mostre, aperte fino agli inizi del 2026, non fa che confermarlo. Mostre che diventano inviti a scoprire qualcosa di più a proposito di questo linguaggio straordinario, pervasivo della nostra quotidianità attiva e passiva, attraverso il lavoro di fotografie e fotografe che hanno attraversato il secolo scorso lasciando un segno, oppure autori e autrici che si rivolgono oggi alla fotografia quale campo di sperimentazione dal fascino inesaurito.

  1. Jeff Wall a Bologna
  2. Robert Mapplethorpe a Venezia
  3. Paolo di Paolo a Genova
  4. Photo Grant Deloitte 2025 a Milano
  5. Elio Ciol a Milano
  6. Ferdinando Scianna a Saluzzo (CN)
  7. Helmut Newton a Caraglio (CN)
  8. Rodney Smith a Rovigo
  9. Saul Leiter a Padova
  10. Fabio Ciriachi a Roma
  11. Elisabetta Catalano a Roma

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Jeff Wall, The Well, 1989, transparency in lightbox © Jeff Wall, courtesy Glenstone Museum

Jeff Wall

1) Jeff Wall e la biennale Foto Industria a Bologna

La VII edizione della Biennale di Fotografia dell’Industria e del Lavoro Foto/industria, dal tema casa, è arrivata puntuale a scuotere il torpore del novembre bolognese con le sue dieci mostre diffuse nel centro storico coordinate dalla direzione artistica di Francesco Zanot. Sono allestite le mostre Prut di Matei Bejenaru; A Small Guide to Homeownership di Alejandro Cartagena; Looking for Palestine del collettivo di Forensic Architectur; My Dream House is not a House di Julia Gaisbacher; Popi huise di Vuyo Mabheka; Södrakull Frösakull di Mikael Olsson; Quarta casa di Moira Ricci; Microcosmo Sinigo di Sisto Sisti; No Rest for the Wicked di Kelly O’Brien e Some Homes di Ursula Schulz-Dornburg.

Parallelamente, Si affianca a Foto/Industria un’undicesima mostra, Living Working Surviving del fotografo canadese Jeff Wall, a cura di Urs Stahel per gli spazi della Fondazione MAST, che da anni ormai conduce con risultati sempre di grande effetto indagini nel campo della fotografia industriale e legata alle attività lavorative e produttive. La mostra riunisce lightbox e stampe di grande formato, a colori e bianco e nero, realizzate dal 1980 al 2021, raffiguranti scene di vita quotidiana, attività e lavori disparati, tenuti insieme da una sottile ambiguità: sono istantanee rubate o composizioni attentamente allestite? Fino al 14 dicembre