Ambra Orfei, circense nota e dal cognome riconoscibile, ha parlato per la prima volta del dolore per la perdita del marito, Gabriele Piemonti, ai microfoni di Silvia Toffanin. Ospite di Verissimo ha raccontato il momento difficile, quel vuoto che ha provato e che sarà difficile da colmare. “Va come una che deve stare sempre in piedi, che quando cade si deve rialzare. Mi sono dovuta riorganizzare e adesso sono qua”, ha detto. 

Figlia di Nando Orfei e Anita Gambaratutti, Ambra Orfei è una famosa acrobata e cavallerizza che ha debuttato nel 1978, quando aveva appena 11 anni, nel mondo del circo con un numero di colombe davanti a Papa Paolo VI. Da lì un successo dopo l’altro, anche come conduttrice per un programma Rai. Nel 1988 ha fondato l’agenzia Ambra Orfei Entertainment per la produzione di spettacoli per bambini.

La morte di Gabriele Piemonti: stroncato da un infarto

Non solo arte e circo nella vita di Ambra Orfei. Nel 2015 Ambra Orfei e Gabriele Piemonti, imprenditore della notte della Riviera romagnola, sono convolati a nozze nella cornice medievale del castello di Grandara, nelle Marche. Prima del matrimonio, nel 2011, quell’amore era già sbocciato ed era stato coronato con la nascita della figlia Ginevra. Poi era arrivato quel sì. Una vita felice, che nel 2022 è stata stravolta: Gabriele, suo marito, è morto a Milano, stroncato all’improvviso a causa di un malore all’età di 61 anni. “Se dovessi scrivere una trama di un film drammatico non sarebbe drammatico come quello che ho vissuto io. Una roba bruttissima”, ha spiegato a Silvia Toffanin a quasi tre anni dalla morte del compagno di una vita. “Mio marito è morto il 25 dicembre per un infarto, proprio nel giorno di Natale. Lui stava benissimo, un minuto prima parlava con me. Mi diceva che aveva un po’ di nausea, ma vai a capire che poi sarebbe accaduta una cosa del genere”. Pochi istanti, la testa che gira. E da lì quei minuti terribili e lunghissimi, fino alla tragica notizia. “Non capisco perché doveva succedere così proprio a me. Io so che lui è qua, questo è sicuro. Non lo vedo, ma lo sento sempre e mi aiuta. Sicuramente segue molto mia figlia. Lei è felice, va a cavallo”, ha raccontato. Oggi Ginevra è una piccola donna, una guerriera come la mamma. 

Poi l’artista ha ripercorso gli ultimi giorni di suo marito.  “Avevamo preso entrambi un’influenza. Il 23 dicembre avevamo fissato un appuntamento con il gastroenterologo per la visita ed era andato da solo. Io non so se quel giorno la dottoressa gli disse di fare un elettrocardiogramma oppure no. Non ci siamo arrivati dopo il Natale”. Ambra Orfei ha raccontato quello che ha potuto fare per salvare la vita a suo marito. Dal massaggio cardiaco alla respirazione. Purtroppo tutto è stato invano. “I soccorsi sono arrivati dopo mezz’ora. Noi abitiamo vicino l’ospedale, saranno 500 metri. Ho richiamato l’ambulanza e mi hanno detto che era Natale. Alla fine ho detto: ”ditemi che cosa devo fare”. Sono riuscita a tenerlo in vita fino all’arrivo dell’ambulanza, poi è arrivata la dottoressa. Il defibrillatore non partiva perché fa un check al corpo: se tutte le funzioni vitali non sono apposto non dà la scarica. Lui non era già più apposto. Lo hanno portato via”. E poi non c’è stato, purtroppo, nulla da fare. Ambra Orfei sa che quel vuoto sarà difficile da riempire, ma sa anche che il marito è sempre accanto a lei e a sua figlia Ginevra. Non le lascerà mai da sole.