Un forum tecnico che ha riunito i professionisti del settore e cioè Architetti, Ingegneri e Geometri per analizzare fattivamente e dare un proprio contributo alle due delibere di consiglio comunale approvate a Barletta per recepire la nuova legge regionale numero 36 che disciplina gli interventi di ristrutturazione edilizia.

«Un’occasione importante perché, adeguare un edificio di scarso valore architettonico alle nuove esigenze abitative, renderlo salubre e sicuro dal punto di vista strutturale – ha spiegato la vice presidente dell’Ordine degli Architetti BAT Marina Dimatteo – incentiva le famiglie ad abitare quartieri che in alternativa resterebbero degradati. Questo processo porta naturalmente una rigenerazione urbana e nello stesso tempo sociale e culturale. Si può agire con piccoli interventi che portano poi, nel complesso, a grandi risultati. Attraverso la raccolta di queste osservazioni speriamo di dare un contributo valido e fattivo al comune di Barletta. Per poi incentivare anche gli altri comuni della provincia a fare lo stesso».

Il forum organizzato dai tre ordini professionali tecnici provinciali, ha permesso di chiarire diversi passaggi anche grazie alla presenza del funzionario comunale arch. Michele Fiorella. Le osservazioni venute fuori dall’incontro vertono sulla necessità di avere una normativa chiara e inequivocabile sia dal punto di vista cartografico che per quel che riguarda le norme tecniche. Troppe volte in passato, è stato sottolineato durante l’incontro, si è assistito a discrezionalità nel rilascio di permessi. La normativa deve essere precisa e la perimetrazione deve essere applicata con lo stesso criterio a tutti gli ambiti. Questo l’appello forte che arriva da parte dei professionisti che hanno rimarcato come sia positiva la strada intrapresa dai comuni per la riqualificazione del patrimonio architettonico degradato soprattutto a Barletta dove si sente l’assenza di uno strumento urbanistico generale che regolamenti l’intero territorio. Un documento, questo, atteso da anni. Ora però la necessità è che tutti i comuni dopo Barletta, Canosa ed Andria si adeguino rapidamente alle legge regionale 36 e coinvolgano i professionisti.

«Questo consente una riqualificazione senza consumo di suolo – ha ricordato l’arch. Marina Dimatteo – Per questo è importante perché non si ha una cementificazione delle città ma si agisce puntualmente e solo dove serve». Nel corso del forum si è parlato anche della possibilità di delocalizzazione di volumetrie. I professionisti hanno richiesto di esplicitare le modalità di applicazione e l’iter procedurale. Nell’analisi, infine, di una delle due delibere di consiglio comunale, in particolare la n° 49, è stata rilanciata la proposta di utilizzare le zone B5 anche come aree di “atterraggio” per la delocalizzazione dei volumi previsti proprio dalla legge regionale, mettendo in relazione stretta i due atti di Consiglio Comunale.