Influenza
Claudio Salvatore (Fimmg Verona): «Sto facendo venti certificati al giorno di malattia, tutta gente che non si è immunizzata. Vaccinatevi, siete in tempo»

La prevenzione resta una delle armi migliori per battere l’influenza

La prevenzione resta una delle armi migliori per battere l’influenza
Gli 11mila veronesi a letto con l’influenza sono solo un «assaggio» di quelli che si ammaleranno dopo Natale. «Il contagio di massa, quello che porterà ai grandi numeri, è partito solo nell’ultima settimana», conferma Claudio Salvatore segretario della Fimmg Verona, la Federazione dei medici di medicina generale, «io personalmente sto facendo una ventina di certificati al giorno, lo stesso i miei colleghi. C’è stata in effetti una esplosione di casi e da adesso fino alla fine di gennaio sarà così: le prossime feste, gli assembramenti ai mercatini, le riunioni di famiglia non aiutano».
Gran lavoro anche per i pediatri dell’Ulss 9 dal momento che i più colpiti sono, come sempre, i bambini, soprattutto quelli più piccoli, che diventano poi veicolo di diffusione del contagio in famiglia. «Devo dire che tra i miei pazienti a letto con febbre, tosse stizzosa, raffreddore, cefalea e tutti i soliti sintomi influenzali», continua Salvatore, «nessuno si era vaccinato. Giriamola meglio: chi ha fatto la profilassi, sta bene. E dovesse mai contrarre il virus svilupperà la malattia in maniera più blanda, se la caverà più velocemente».
Anche dalla Fimmg quindi – oltre che dagli specialisti virologi – parte l’appello: «Andate a vaccinarvi, la prevenzione è sempre utile, siamo ancora in tempo. La campagna in Veneto è iniziata il 1° ottobre ma nulla è perduto dal momento che questa influenza avrà il boom sotto Natale: abbiamo a disposizione ancora 10 giorni».
I rimedi
Quanto ai rimedi, «non c’è molto da fare», spiega Salvatore, «antipiretici per la febbre alta, riposo e stare al caldo: dopo 5 giorni il decorso va verso la sua conclusione naturale. Se passato questo tempo si sta ancora male, si torni dal medico. Ma evitiamo per favore terapie fai-da-te, soprattutto ricordo che è inutile, con malattie virali, l’antibiotico».
L’Ulss 9 Scaligera, sul sito online, ricorda che la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata e offerta gratuitamente a: over 60; bambini dai 6 mesi ai 6 anni compresi; cittadini con patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza; donne in gravidanza e nel post-partum; familiari e contatti di persone ad alto rischio di complicanze legate all’influenza; addetti a servizi pubblici di interesse collettivo (operatori sanitari, insegnanti, forze dell’ordine); donatori di sangue. Si fa dal medico di famiglia, dal pediatra e nelle farmacie aderenti.
La prevenzione
«La vaccinazione è la forma più efficace di prevenzione, in particolare contro le forme gravi di questa malattia, soprattutto nei soggetti più fragili o con più di 60 anni», continua il segretario della Fimmg, «evitando di ricorrere alle cure urgenti in Pronto Soccorso e quindi riducendo la mortalità e i ricoveri ospedalieri».
La Regione Veneto lo ribadisce: «La profilassi è importante perché riduce il rischio di gravi complicanze non solo polmonari ma anche a carico del cuore, che possono aggravare lo stato di salute delle persone a rischio: farlo riduce di oltre un terzo il rischio di eventi cardiovascolari gravi». «La protezione è particolarmente raccomandata anche per gli ospiti delle case di riposo», conclude Salvatore, «o in assistenza domiciliare».
Le raccomandazioni
Per ridurre la trasmissione dei virus stagionali gli infettivologi raccomandano: lavare regolarmente le mani; starnutire nella piega del gomito e evitare di toccarsi occhi, naso o bocca; evitare il contatto stretto con persone ammalate mantenendo un distanziamento fisico di almeno un metro da chi presenta sintomi respiratori; avere particolare attenzione con i bimbi molto piccoli, evitando di portarli in luoghi affollati; usare la mascherina o isolarsi a casa se si presentano sintomi attribuibili a malattie respiratorie febbrili; preferire l’utilizzo della mascherina in luoghi particolarmente affollati, ad esempio sui mezzi pubblici.