di
Isidoro Trovato
Il gruppo nato dalla fusione tra due dei più prestigiosi studi legali italiani fattura più di 130 milioni e può contare su 60 soci e 380 professionisti. La prossima sfida? Un team dedicato alla Space Economy, un business in crescita e a caccia di competenze
Nel 2024, dall’unione tra due tra i più prestigiosi studi legali italiani e un gruppo di professionisti di altissimo livello, ciascuno con una leadership di mercato distinta, prende vita lo studio PedersoliGattai.
Si tratta della più importante operazione di aggregazione di settore degli ultimi anni sul mercato italiano delle professioni. Con circa 380 professionisti e 60 soci, la nuova realtà ha sedi a Milano, Roma e Torino e vanta un fatturato 2024 da 132,4 milioni di euro.
«Convincerci e convincere gli altri della piena validità di questa operazione non è stato semplice perché nessuno ne sentiva un oggettivo bisogno — sorride il managing partner Bruno Gattai — però quello era il momento più favorevole possibile per effettuare quel tipo di operazione che non poteva essere rinviata. È così che abbiamo realizzato un’aggregazione che ci ha permesso di stare tra le migliori realtà del paese con effetto immediato, aumentando ricavi e realizzando sinergie di costo: un effetto che ha prodotto un +10% di fatturato il primo anno e circa un 8/10% quest’anno. Il tutto senza contraccolpi di gestione».
Il futuro
Il mercato italiano delle professioni sta già vivendo una fase di profonda trasformazione dettata dall’avvento dell’Ai che necessita di un’importante destinazione di fondi nella tecnologia ma anche nella formazione delle risorse umane. «L’intelligenza artificiale richiede studio e investimenti — avverte Gattai — attualmente abbiamo 100 licenze ma ne avremo 300 nella prima parte del prossimo anno. Il tema è che dobbiamo imparare a usare l’Ai. Tutti. A cominciare dai giovani che devono apprendere il mestiere imparando a usare l’Ai. Credo che nel futuro non taglieremo risorse: la mole del lavoro crescerà e manterremo la stessa forza lavoro. Se ci si orienta verso grandi progetti, ci sarà sempre spazio per giovani talenti affamati e motivati».
Altra suggestione di cambiamento è quella che tratteggia un futuro in cui fondi di investimento e private equity possano entrare sempre più spesso negli studi professionali. Uno scenario possibile anche nel contesto italiano? «Il mercato italiano è particolare — osserva il managing partner — i nostri clienti sono legati alla persona, alla competenza del singolo professionista e non al brand, per questo credo che il nostro non sia un mercato adatto a fondi. Allo stesso tempo, non credo a figure iper specializzate in maniera verticale: la visione complessiva e periferica degli argomenti è essenziale altrimenti si diventa specialisti di una parte ristretta e si perde il contatto umano che nel nostro segmento è una componente essenziale. Non a caso abbiamo lanciato e messo a punto un programma di wellbeing che abbiamo chiamato “Care U”, ideato per permettere ai professionisti di operare in un ambiente che pone al centro il benessere e la crescita personale e professionale. Le iniziative di cui si compone CareU si articolano su quattro macro-direttrici: semplificare la vita del professionista, migliorare il suo benessere, accrescere le occasioni di crescita professionale e creare engagement».
Nuovo mercato
Il futuro è fatto anche di nuove aree di business che si creano sul mercato e che chiedono competenze giuridiche specializzate ma trasversali. Non a caso PedersoliGattai annuncia la costituzione del «Focus Team Space Law», con l’obiettivo di offrire un’assistenza integrata e specialistica a imprese, istituzioni e investitori attivi nella Space Economy. L’iniziativa nasce da un percorso di studio e analisi condotto all’interno dello Studio per comprendere le implicazioni giuridiche, regolamentari e industriali di un comparto in rapida evoluzione. Un approccio che privilegia la specializzazione e la solidità tecnica, in coerenza con la visione di lungo periodo di PedersoliGattai. Considerata tra le aree più innovative e strategiche per la crescita economica e tecnologica in Italia e in Europa, la Space Economy è trainata da ingenti investimenti pubblici e privati e dall’espansione di nuove filiere industriali legate all’osservazione della Terra, alle telecomunicazioni satellitari, alla difesa, nonché allo sviluppo di servizi basati su intelligenza artificiale e dati spaziali. «Secondo le più recenti stime, il settore aerospaziale è destinato a superare i 1.000 miliardi di dollari di valore di mercato globale entro il 2030 — commenta Gattai — Si tratta di una crescita che trova riscontro anche in Italia ed Europa, dove si sta delineando un quadro normativo volto ad accompagnare lo sviluppo del comparto, offrendo regole chiare e strumenti adeguati agli operatori. Con questa iniziativa strategica, intendiamo affiancare imprese e investitori lungo questo percorso, in un settore che non solo sta crescendo rapidamente, ma che sta anche evolvendo in modo profondo. Il nostro obiettivo è offrire un approccio multidisciplinare e una conoscenza approfondita delle dinamiche che caratterizzano la nuova economia dello spazio».
15 dicembre 2025 ( modifica il 15 dicembre 2025 | 11:39)
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