di
Erica Dellapasqua
L’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo della Farnesina per la sessione inaugurale della XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia
«Appare, a dir poco, singolare che, mentre si affacciano, in ambito internazionale, esperienze dirette a unire Stati e a coordinarne le aspirazioni e le attività, si assista a una disordinata e ingiustificata aggressione nei confronti dell’Unione Europea, alterando la verità e presentandola anziché come una delle esperienze storiche di successo per la democrazia e i diritti dei popoli, sviluppatasi anche con la condivisione e l’apprezzamento dell’intero Occidente, come una organizzazione oppressiva se non addirittura nemica della libertà». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando alla Conferenza degli ambasciatori in corso alla Farnesina, a Roma.
«E’ evidente – ha aggiunto – che è in atto un’operazione, diretta contro il campo occidentale, che vorrebbe allontanare le democrazie dai propri valori, separando i destini delle diverse nazioni. Non è possibile distrarsi e non sono consentiti errori».
Ucraina e Gaza
Mattarella ha poi parlato del conflitto ucraino e di Gaza. «Permane l’aggressione russa ai danni dell’Ucraina – ha detto – con vittime e immani distruzioni, e con l’aberrante intendimento, malgrado gli sforzi negoziali in atto, di infrangere il principio del rifiuto di ridefinire con la forza gli equilibri e i confini in Europa. Infrangere questo principio – ha concluso – è un’azione ritenuta irresponsabile e inammissibile già oltre cinquanta anni addietro nella Conferenza di Helsinki sulla cooperazione e sicurezza nel continente».
Su Gaza, invece, il capo dello Stato ha sottolineato: «La tragedia di Gaza, con il suo carico di sofferenza civile e il persistente alto rischio di escalation, continua a esporre il Medio Oriente a nuove lacerazioni». E «il raggiungimento del cessate-il-fuoco, per quanto fragile, richiede il fermo sostegno di tutta la Comunità internazionale».
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La XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d’Italia nel mondo si apre oggi 15 dicembre alla Farnesina. I lavori sono cominciati con i saluti istituzionali del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha lasciato poi la parola al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Seguono sei sessioni di lavoro dedicate alle principali priorità della politica estera nel contesto dell’evoluzione del contesto geopolitico internazionale.
«Nuovi focolai di instabilità»
E di questo ha parlato Mattarella: «La situazione internazionale imprevedibile e, per qualche aspetto, sorprendente provoca disorientamento – ha detto il presidente -. L’inquietudine del pessimismo che ne deriva non deve indurre a ritenere ineluttabile il processo che vede l’ordine geopolitico che avevamo contribuito a costruire mostrare crepe sempre più estese e profonde, con conflitti che credevamo consegnati per sempre alla storia riacutizzati, lambendo regioni a noi vicine. Così come l’affacciarsi di nuovi focolai di instabilità in aree dove la fragilità politica e sociale è divenuta ormai strutturale, con l’emergere di paradigmi che vedono prevalere interessi particolari che, sovente, sfidano la legalità internazionale».
«Nel contesto attuale – ha continuato Mattarella – è possibile essere protagonisti puntando su due ambiti, quello multilaterale e quello degli organismi sovranazionali come l’Unione Europea che possono consentire di raggiungere la massa critica necessaria a evitare di ricadere in ambizioni velleitarie».
Sanzioni per i giudici
Mattarella ha dedicato un passaggio anche all’ipotesi di sanzioni contro i giudici delle Corti internazionali: «Assistiamo oggi – ha detto riferendosi al caso Aitala – alla pretesa di imporre punizioni contro giudici delle Corti internazionali per le loro funzioni di istruire denunce contro crimini di guerra, a difesa dei diritti umani, in definitiva a difesa dei popoli del mondo: sono pretese di un mondo volto pericolosamente indietro, al peggiore passato. Un mondo che si presenta rovesciato e contraddittorio con condanne alla carcerazione di componenti le Corti internazionali ad opera di un Paese promotore, e con suoi giudici protagonisti, del processo di Norimberga».
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15 dicembre 2025 ( modifica il 15 dicembre 2025 | 16:57)
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