Ci sono città che di notte cambiano volto. Le luci si abbassano, i rumori si fanno più lontani e ciò che resta è un senso di inquietudine sottile, come se ogni strada custodisse qualcosa che non vuole essere ricordato.

E’ questa la suggestione che preannuncia la visione di una miniserie spagnola su Netflix che non potrai farti scappare se ami il filone del crime psicologico europeo con vene thriller. Si tratta di una produzione nuovissima, approdata sullo streaming il 12 dicembre 2025, distinguendosi per atmosfera, profondità narrativa e un forte senso di identità visiva. Non a caso è stata anche accolta benissimo dal pubblico, con critiche per lo più positive e gradimenti che su Google si attestano su un ottimo 92%.

Il suo titolo è “Città delle Ombre” (“Ciudad de Sombras” nella versione originale), adattamento per il piccolo schermo del primo romanzo della tetralogia dedicata all’ispettore Milo Malart, firmata dallo scrittore barcellonese Aro Sáinz de la Maza.

Essa rappresenta anche l’ultima interpretazione della compianta Veronica Echegui, venuta a mancare nell’estate 2025, che nella serie dà volto e corpo alla vice ispettrice Rebeca Garrido. Diretta da Jorge Torregrossa e scritta insieme a Carlos López e Clara Esparrach, non è una storia che cerca il clamore, ma si insinua lentamente, costruendo in te un forte livello di tensione.

La trama è ambientata a Barcellona, dove prende forma una vicenda investigativa piena di interrogativi. La città viene scossa da un’immagine che annulla ogni confine tra bellezza e atrocità: un corpo carbonizzato appare appeso alla facciata di Casa Milà, l’iconica opera di Gaudí.

Da questo episodio scioccante prende forma la narrazione, che segna il rientro forzato in servizio dell’ispettore Milo Malart (interpretato da Isak Férriz), allontanato dai Mossos d’Esquadra per ripetuti atti di insubordinazione.

Accanto a lui opera Rebeca Garrido, vice ispettrice rigorosa e analitica, costretta a collaborare con un collega irrequieto e disilluso, che ha da tempo smesso di affidarsi alle regole. Quella che all’inizio sembra un’azione isolata, quasi rituale, si rivela presto l’ingresso in un dedalo di corruzione, giochi di potere e vendette silenziose.

L’uccisione della vittima – un imprenditore nel settore edilizio – non è che l’innesco di una trama più ampia, capace di far emergere legami oscuri tra speculazione urbana, memoria collettiva e una forma distorta di giustizia privata.

La scrittura di questa miniserie su Netflix è uno dei suoi punti di forza. Nulla è spiegato troppo in fretta, e sei chiamato a partecipare attivamente, a colmare i vuoti, a interrogarti su ciò che vedi e su ciò che resta fuori campo. La città, come suggerisce il titolo, è fatta di ombre: non solo quelle proiettate dai lampioni, ma quelle interiori dei personaggi, che convivono con rimorsi, paure e verità mai confessate.

I rapporti familiari, le dinamiche di potere, i legami spezzati sono raccontati con una sobrietà che aumenta l’impatto emotivo. Nessuno è completamente innocente, nessuno del tutto colpevole: “Città delle Ombre” sceglie la strada più scomoda, quella delle sfumature.

Stiamo senza dubbio parlando di una produzione disponibile per il pubblico di Netflix che richiede attenzione e pazienza, ma ripaga con una narrazione solida, adulta, priva di facili consolazioni. Con un senso di inquietudine costante, ti accompagna fino a una conclusione coerente e disturbante.

E si presenta, così, ideale se ami le storie che scavano sotto la superficie, che usano il thriller come strumento per parlare di memoria, responsabilità e identità. Una bella novità per chi cerca uno show intenso ma veloce, da apprezzare tra le ultime produzioni europee in streaming.

Leggi anche

«Sul nostro sito web potrebbero essere presenti link affiliati. Se effettui un acquisto, Agendaonline.it potrebbe ricevere una commissione senza costi aggiuntivi per te. Questi link non influenzano in alcun modo i contenuti editoriali e i prodotti citati sono scelti in totale autonomia dalla redazione. I prezzi indicati nel testo potrebbero cambiare senza preavviso».