Mercoledì il documento sarà approvato in Parlamento: manca il concetto di «sostegno militare». La premier attesa al vertice
DAL NOSTRO INVIATO
BERLINO – Una risoluzione di maggioranza accompagna Giorgia Meloni a Berlino, attesa questa sera alla cena dei partner Ue con Zelensky. Il documento (visionato dal Corriere) che sarà approvato mercoledì in Parlamento in vista del Consiglio Ue parla di «sostegno multidimensionale» all’Ucraina. Scompare dunque per la prima volta, si immagina su richiesta della Lega, la parola armi (o il concetto del sostegno militare). E per quanto riguarda la vicenda degli asset russi il governo Meloni dice di «ricorrere a tutti gli strumenti della diplomazia incluso quello sanzionatorio, senza prescindere dal coordinamento con gli altri Stati membri del G7», ma chiedendo «solide basi giuridiche e e finanziarie».
Insomma il centrodestra vuole che le garanzie miliardarie siano escluse dal patto di stabilità: «L’Italia, che con notevole impegno si è guadagnato la prospettiva di un’uscita dalla procedura di deficit eccessivo, presterà particolare attenzione al tema dell’impatto attuale e futuro sui saldi di finanza pubblica», si legge nella mozione. E infine sull’ingresso dell’Ucraina nell’Ue il governo Meloni frena e ribadisce che il via libera per l’entrata di Kiev ci sarà ma «in maniera graduale e a fronte di riforme approvate dal paese». Il senso del passaggio, molto felpato, è che per Meloni l’ingresso dell’Ucraina non può arrivare prima di quello dell’Albania e della Moldavia.
15 dicembre 2025 ( modifica il 15 dicembre 2025 | 13:56)
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