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Tim Wellens tesse le lodi di Tadej Pogačar. Anche in questo 2025 il belga, che si è laureato campione nazionale, è stato uno degli scudieri più affidabili dello sloveno, soprattutto in corse come Strade Bianche (conclusa, tra l’altro, in terza posizione), Giro delle FiandreParigi-Roubaix Tour de France. Nonostante il ruolo di gregario, il classe ’91 è riuscito a togliersi qualche bella soddisfazione, come la vittoria di tappa alla Grande Boucle nella frazione di Carcassonne, dove è andato in fuga al momento giusto per poi ottenere il successo finale. Di recente, il corridore dell’UAE Team Emirates XRG è stato impegnato nella ricognizione della Foresta di Arenberg effettuata dal campione del mondo su strada, con l’evidente intento di preparare al meglio la Parigi-Roubaix 2026.

In un’intervista a Het Laatste Nieuws, il 34enne ha voluto parlare ancora una volta di Pogačar, svelando qualche aneddoto sul suo modo di allenarsi: “Ogni anno siamo stupiti dai progressi che continua a fare Tadej Pogačar. Quindi non mi sorprenderei se fosse così anche l’anno prossimo. Penso che come minimo riuscirà a mantenere questo livello. Quella che per lui è la zona 2, per noi è già verso la zona 3. Il ritmo che tiene in allenamento è impressionante. È costantemente in testa al gruppo, con gli altri a ruota o al limite accanto a lui”.

Tim Wellens ha poi condiviso una riflessione sulla mentalità del campione sloveno: “Non bisogna sbagliare, neanche per Tadej la vittoria viene così, naturalmente. È molto difficile vivere al 100% per il tuo lavoro per dodici mesi, quindi magari lo fa per il 90% del tempo. Non è solo molto forte, è anche estremamente professionale. Sia fisicamente sia mentalmente. Questo gli permette di mantenere basso il rischio di burnout sportivo“.

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