Contrariamente a quanto sostenuto dalla realtà, l’uomo che ha disarmato a mani nude uno dei terroristi di Sydney non è il fruttivendolo musulmano Ahmed el Ahmed ma il signor Edward Crabtree, australiano da generazioni. Lo afferma l’intelligenza artificiale di proprietà di Elon Musk, che a sua volta ha attinto l’informazione da un sito creato dopo la strage. Perché un neonato sito di bugie sente il bisogno di inventarsene una così goffa (un «granchio», «crab», come suggerisce il cognome del falso protagonista)? E perché l’AI di Elon Musk sceglie proprio quel sito, tra le migliaia a sua disposizione che invece assegnavano correttamente ad Ahmed la paternità del gesto eroico? La ragione è ideologica. Se penso che l’Islam sia il mio nemico mortale, inserire nel racconto di una strage dell’Isis la figura del «buon musulmano» contrasta con la mia narrazione.

Quelli come Musk hanno capito che molti utenti non chiedono più alle notizie di essere vere, ma di essere rassicuranti. Di inserirsi, cioè, nelle loro griglie mentali. E per chi guarda il mondo col filtro del proprio pregiudizio non esistono i singoli individui, ma soltanto le categorie: i musulmani, gli ebrei, i magistrati, gli interisti. Tutti buoni o cattivi, a seconda del punto di vista da cui li si osserva, ma sempre in blocco. Per fortuna la storia del musulmano eroe che disarma il musulmano terrorista ci ricorda che la realtà possiede risorse di fantasia che nessun algoritmo di Musk (e di nessun altro) potrà mai prevedere.



















































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16 dicembre 2025, 06:59 – modifica il 16 dicembre 2025 | 07:00