L’attrice siciliana vive a Roma da più di 30 anni: «Era ora, ovunque si paga, persino per la Tour Eiffel che è un pezzo di ferro… Non capisco perché a Roma, dove c’è un immenso bisogno di fondi per preservare i monumenti, si sia così timidi».

«Far pagare l’ingresso alla Fontana di Trevi? Sono favorevole, era ora, come già accade in tutti paesi del mondo». Maria Grazia Cucinotta è a Milano per le prove de “La moglie fantasma” con Pino Quartullo e la regia di Marco Rampoldi, ma vive a Roma da più di trent’anni.
Una misura che avrebbero dovuto mettere in pratica da tempo?
«Certo, ovunque si paga, non ho mai capito perché a Roma, dove c’è un immenso bisogno di fondi per preservare e mantenere quell’ immenso patrimonio artistico, si sia così timidi. Qualche giorno fa a Istanbul, per vedere l’acquedotto romano ho pagato il ticket. E oggi ho comprato per un amico americano il biglietto per il Cenacolo di Leonardo qui a Milano: 17 euro a persona e con la guida si può arrivare anche a 70…E persino vedere la Tour Eiffel, che è un pezzo di ferro, costa caro »
Secondo lei è giusta la tariffa di 2 euro per l’opera di Nicola Salvi ?
«Chi ama l’arte li spende volentieri, mi sembra fin troppo bassa. Io la alzerei per i turisti e permetterei l’entrata gratuita a tutti i bambini, ragazzi e studenti anche non residenti, così come a gruppi di anziani in tour»
Dunque lei è una sostenitrice dei monumenti a pagamento …
«Guardi io farei pagare un biglietto solo per entrare in Italia, il Paese più bello del mondo, in tutti i campi: ma in quale altro luogo del pianeta trovi dei giovani che sono tornati nei borghi per coltivare i grani antichi? Se riuscissimo a curare e sviluppare un turismo di qualità, saremmo tutti benestanti. Intanto quei 20 milioni di euro stimati per l’ingresso alla Fontana di Trevi potrebbero andare a sostenere settori in crisi come il cinema, ma anche le attività commerciali, gli artigiani, la sanità».
Ma non crede che Roma, come Venezia o Firenze siano vittime dell’overtourism?
«No, sono contenta invece che milioni di turisti scelgano di visitare il Bel Paese. In questi mesi abbiamo avuto i fedeli che sono venuti per pregare e non per spendere, ma i turisti internazionali ci aiutano a far girare l’economia, abbiamo bisogno di loro. Il centro storico di queste città non si svuota a causa dei b&b o dei negozi di souvenir, ma per gli affitti alle stelle, le tasse che ci sfiancano e sono pochi gli imprenditori-eroi che riescono a resistere»
La moda ha ottenuto location prestigiose, come il Foro romano per la sfilata di Dolce & Gabbana. Condivide questa tendenza?
«Si, sempre che ci sia il controllo delle sovrintendenze. La moda è potente, proprio loro due sono riusciti a rendere glamour anche la Sicilia»



















































16 dicembre 2025 ( modifica il 16 dicembre 2025 | 07:19)