Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino ci ha regalato uno dei più grandi cattivi di tutti i tempi. Hans Landa, interpretato da Christoph Waltz, ha terrorizzato il pubblico nei panni dello psicopatico nazista, ma il suo atto più sadico è nascosto in una scena insospettabile.
Il perfido nazista interpretato da Christoph Waltz in Bastardi senza gloria è talmente sadico che è possibile uno dei suoi atti più inquietanti vi sia sfuggito. La scena in questione non punta sui dialoghi, ma il brutale disprezzo per le tradizioni e la cultura ebraica, in quel singolo fotogramma, raggiunge livelli esorbitanti.
Nato dalla brillante mente di Quentin Tarantino, il cult del 2009 con protagonista Brad Pitt è ricco di scene iconiche e citazioni divenute proverbiali. Il male aleggia in tutto il film, ma Hans Landa riesce puntualmente a distinguersi: che si tratti di assaggiare pasticcini, chiedere un bicchiere di latte o dare la caccia a ragazze ebree.
Bastardi senza gloria: Il nuovo trailer del filmBastardi senza gloria: Quentin Tarantino ha nascosto un segreto nella scena dello strudel
C’è una scena di Bastardi senza gloria in cui Hans Landa condivide un elegante tavolo da pranzo con Shosanna, interpretata da Mélanie Laurent. Lo spazio che li separa è colmo di sguardi silenziosi e parole inespresse, mentre lui tracanna cucchiaiate di strudel carico di panna montata e carne, servito su piatti di porcellana adornati da posate d’argento.
Apparentemente non c’è nulla di strano nella sequenza, ma la sceneggiatura di Quentin Tarantino, eseguita alla perfezione da Waltz, fa sì che gli spettatori percepiscano il disagio, il disonore e l’umiliazione della giovane, mentre quel momento si protrae in un silenzio inquietante che diventa sempre più forte e stridente. Tra le righe, il regista ha nascosto un significato simbolico che fa riferimento alla cultura ebraica, all’oppressione nazista e ai tentativi di quest’ultima di cancellare l’eredità e la storia della Torah durante la Seconda Guerra Mondiale.
In che modo? Vi basti sapere che la legge della kasherut proibisce agli ebrei di mescolare latticini e carne. Questo è molto chiaro in tre versetti della Torah, che vietano di “bollire un capretto nel latte di sua madre”. Pertanto, costringere Shosanna ad assistere al pasto è un’umiliazione sfacciata nei confronti della sua cultura e religione. Ecco perché la scena dello strudel è estremamente efficace e molto più oscura di quanto non sembri. Senza dire una sola parola, Waltz ritrae la crudeltà dell’oppressione nazista anche dal punto di vista psicologico, trasmettendo al contempo l’idea che il suo personaggio abbia già scoperto il segreto di Shosanna e stia giocando al gatto col topo. Quanto sarà disposta a sopportare la ragazza prima di crollare?
Cosa rende Hans Landa uno dei più grandi villain mai visti al cinema?
Moralmente ambiguo, ambizioso e di grande intelligenza, Hans Landa è uno dei più grandi cattivi della storia del cinema. La sua carriera come ufficiale delle SS gli garantisce un posto speciale nei nove gironi dell’Inferno, ma quell’individuo diabolico è carismatico a tal punto che potrebbe ammaliare Belzebù in persona e convincerlo a lasciarlo andare.
L’universo cinematografico di Quentin Tarantino è costellato da personaggi che ridefiniscono i limiti della cattiveria pura e semplice, da Mr. Blonde (Le Iene) a Calvin Candie (Django Unchained), passando per Stuntman Mike (A prova di morte). Tuttavia, sebbene la maggior parte di loro sia avvincente da guardare, nessuno lascia un’impressione duratura come Hans Landa. L’ufficiale, infatti, usa il suo umorismo macabro e il tono anticonformista per manipolare psicologicamente le sue vittime.
Il suo essere profondamente malvagio, mascherato dall’affabilità, si scontra con una personalità frizzante e un fascino disinvolto, dando vita ad un personaggio tanto imprevedibile e pericoloso quanto interessante. Contrasti e dicotomie contribuiscono a renderlo uno dei migliori cattivi cinematografici mai scritti, al pari di Sauron, Darth Vader o Anton Chigurh. Non dimentichiamo, però, che Landa non ha superpoteri né motivato da un trauma passato ad infliggere violenza. È guidato da un’ideologia di cui non esiterebbe a liberarsi pur di salvarsi la pelle.