Rosario Salvatore Aitala è il primo vicepresidente dell’istituzione che ha sede all’Aja. Nel 2023 la Corte ha emesso il celebre mandato di cattura internazionale per crimini di guerra contro Vladimir Putin. Tra le firme dell’atto vi era anche quella di Aitala. La ritorsione di Mosca è stata giudicata assurda e inaccettabile dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla conferenza degli ambasciatori. E sarebbe opportuno – come ha sollecitato Paolo Mieli – che vi fosse una più decisa risposta alla provocazione di Mosca, specialmente in un Paese come il nostro nel quale la Corte, istituita peraltro dallo statuto di Roma, è stata di fatto delegittimata. E non solo per la gestione del caso Almasri. 



















































Aitala non va lasciato solo. Tra l’altro è sua l’iniziativa penale internazionale contro i talebani per le violenze su donne e bambini. Si sono mossi, con espressioni ufficiali di solidarietà, l’Associazione nazionale dei magistrati (Anm) e quella dei docenti di diritto internazionale. L’Associazione dei professori di diritto penale, presieduta da Gian Luigi Gatta, in un comunicato sostiene che »la condanna si inserisce in un clima di crescenti tensioni e atti di delegittimazione nei confronti della Corte penale internazionale, facendo seguito anche a sanzioni adottate negli Stati Uniti nei confronti di giudici e procuratori della Corte stessa in relazione al mandato d’arresto nei confronti del premier israeliano Netanyahu e altre indagini che hanno coinvolto ufficiali statunitensi». 

La condanna russa di Aitala è un messaggio anche all’Italia. Per Mosca i giudici, anche quelli in organi internazionali, sono al servizio dei governi. La revoca del mandato di cattura contro Putin fa parte dei possibili accordi di pace. Lo statuto della Corte può essere cambiato dai firmatari, ma il processo sarebbe lunghissimo. La sospensione del mandato è tra le prerogative del Consiglio di sicurezza dell’Onu se il procedimento è un ostacolo al processo di pace. Ma sarebbe un danno inestimabile se la Corte restasse vittima sacrificale di questo tragico tornante della Storia. 

16 dicembre 2025, 11:54 – modifica il 16 dicembre 2025 | 11:57