di
Cesare Zapperi

Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha affrontato il tema della guerra in Ucraina durante l’incontro con la stampa parlamentare. E lo ha fatto con toni duri, parlando di «fallimento totale» per Mosca: «Cercheranno di farla passare per una vittoria, ma non lo è»

Sulla guerra tra Russia e Ucraina, dentro la Lega si leva una voce diversa da quella del leader Matto Salvini. A sorpresa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, finora attento a mantenere un profilo basso, esprime un giudizio di netta condanna del Paese guidato da Putin: «La Russia ha fallito completamente questa guerra: dobbiamo tener conto del fatto che non è una grande potenza, sicuramente si crede una grande potenza, è un impero che vorrebbe avere sfere di influenza importanti, ma in questo momento, dopo questi anni di guerra, ne risulta indebolita dal punto di vista internazionale, ne risulta quasi in sudditanza nei confronti della Cina. Quindi è una media potenza e la guerra in Ucraina è stato un fallimento: la Russia può aver avuto una vittoria tattica, nel senso che ha conquistato un po’ di territorio, ma a livello strategico è stata una sconfitta», ha detto nel corso del tradizionale scambio di auguri con la Stampa parlamentare per le festività di fine anno.

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«Io vedo la Russia come un paese che ha fallito completamente questa guerra» ha sottolineato Fontana, è stato «un boomerang». «Pensavamo ci fosse una grande potenza che in realtà non c’è. Loro dicono che Hitler e Napoleone non riuscirono ad invadere la Russia ed è vero. Altrettanto vero è che neanche la Russia ha dimostrato grandissime capacità, anzi». Prima del 2022 «tutti pensavano che si sarebbe fatta un sol boccone dell’Ucraina», invece «l’avanzata è limitata».

Sulla possibilità di arrivare alla pace in Ucraina «sono un po’ più fiducioso. La Russia ha dato un segnale negativo da un punto di vista ovviamente di diritti umani, ma anche dal punto di vista della propria potenza, perché ha dimostrato in quattro anni di non riuscire a conquistare un territorio che riteneva praticamente proprio. Ha conquistato circa un 20% del territorio. Probabilmente -ha proseguito il presidente della Camera- all’inizio del conflitto pensavano in pochi giorni di poter cambiare il Governo ucraino e di mettere un governo filorusso. Immagino fosse questa l’intenzione iniziale. Questo non solo non è avvenuto, ma hanno incontrato una grandissima resistenza da parte del popolo ucraino. E poi non sono riusciti, nel corso di questi anni, in questa guerra, nonostante le ingenti risorse spese, a conquistare tutto il territorio ucraino, neppure tutto il territorio che si erano prefissi, come quelle regioni filorusse del Donbass che intendevano conquistare. Quindi, secondo me, anche dal punto di vista russo ormai si è capito che conviene molto anche a loro riuscire a raggiungere la pace il prima possibile».

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A Fontana è stato chiesto delle posizioni di Salvini: «Le critiche di Salvini all’Ue e sul dossier Ucraina? Non mi permetto di parlare del leader della Lega. Però quello che posso vedere nelle aule parlamentari è che un’unità della maggioranza c’è sempre stata fino a questo momento. E quindi anche in questa questione, il decreto armi e le questioni europee, ci sono ovviamente dei distinguo che ogni forza politica fa, anche per delle questioni di elettorato, poi però ci sono delle coalizioni che cercano di avere una sintesi. Sono poi gli atti che vengono votati e che sono vincolanti che fanno la differenza. E quindi è lì che bisogna osservare se ci sono dei cambi di strategia, dei cambi di linea, o anche degli adeguamenti a linee differenti, perché adesso ovviamente essendoci una trattativa di pace molto importante e serrata, la prudenza secondo me è d’obbligo. Quindi anche in questo momento andare ad affrontare determinati argomenti bisogna andare coi piedi di piombo perché siamo in un momento positivo ma delicato. E quindi la prudenza secondo me è d’obbligo in questo particolare momento».

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16 dicembre 2025 ( modifica il 16 dicembre 2025 | 16:41)