Quello degli amanti è esplosivo.
«Può essere. Ma nel film, per esempio, l’amante deve attendere, attendere, attendere…».
Vuole essere l’unica, ho capito.
«Ma non è nemmeno tanto quello, è che voglio seguire l’istinto, e che anche l’altro possa abbandonarsi a esso. E poi avrei paura della sfida karmica: se poi capitasse a me di essere dall’altra parte, la tradita?».
Immagino che, per coerenza, non abbia mai avuto un amante.
«No. Guardi, io tutte le volte che mi sono ritrovata a guardare qualcun altro, era perché la relazione nella quale ero stava morendo. E ho sempre trovato il coraggio di rimboccarmi le maniche e chiuderla. Ma se sono innamorata del mio compagno, io gli altri non li considero proprio».
Uomini e donne sono uguali in questo, o vede una differenza nell’approccio al tradimento?
«Il presupposto è che prima di essere uomini e donne siamo tutti individui, e ognuno fa storia a sé. Detto questo, è vero che noi donne siamo molto cerebrali, e le situazioni di questo genere le analizziamo, le svisceriamo a lungo, in tutte le direzioni, in tutte le sfumature. Invece, ecco, magari gli uomini, a volte, sono un pochino meno… analitici».
Ha mai sospettato, o scoperto, il tradimento di un suo compagno?
«Mai nulla, ma non escludo che possano averne commessi. Ma, nel caso venissi a saperlo, io – un po’ per orgoglio, un po’ perché non sono proprio in grado di gestire una situazione del genere – purtroppo credo che non riuscirei a restare nella relazione. Sono più brava ad amputarmi il cuore».
Sta con suo marito Francesco (il cantautore Motta, ndr) da otto anni. Come si fa a essere sicuri di conoscere davvero la persona che si ha accanto?
«Io ho la tendenza a fidarmi, per potermi affidare. Altrimenti la relazione, per come la intendo io, non avrebbe senso di essere vissuta: non potrei mai vivere in uno stato di dubbio perenne. Ma prima di poter dire di conoscere in tutto una persona, deve passare troppo tempo. È il rischio da correre in ogni relazione. Eppure, nonostante questo, non ho nessuna intenzione di rinunciare ad amare».
C’è qualcosa, in un rapporto, che tutto sommato si può anche non raccontare?
«A volte, alcuni dettagli della tua vita passata puoi pure evitarli: le confessioni infinite mettono in uno stato di allerta un po’ inutile. Grazie per la sincerità, ma anche no».