Conciliare il lavoro con la maternità è ancora un percorso a ostacoli. A raccontarlo è Miriam Leone, 40 anni compiuti ad aprile, una carriera nel cinema da 15 anni. È stata Miss Italia nel 2008, poi attrice, e adesso anche madre. Proprio la nascita del figlio Orlando, aveva messo in crisi Miriam: non sapeva se accettare o meno il ruolo offerto per il nuovo film di Gabriele Muccino “Le cose non dette”. Il motivo? La possibilità di interpretare un personaggio che sembra fatto a posta per lei: «Elisa Ambrosoli è capace di offrire alle donne uno sguardo diverso, una via d’uscita quando il mondo si sgretola, e a non sentirsi così sole quando non vedono chiaramente che cosa sta accadendo intorno», ha raccontato a Vanity Fair.
Le sfide di Miriam Leone
Nel corso dell’intervista Miriam Leone ha ripercorso la sua intera vita. Fatta di insicurezze e «tormenti interiori». «Nella mia adolescenza e nei miei 20 anni sono stata a disagio», ha spiegato. Da qui è nata poi l’esigenza di fare un mestiere che la rendesse visibile: «Volevo quasi non essere me». La presa di coscienza è arrivata intorno ai 30 anni, quando l’ex Miss ha avuto il coraggio di guardarsi dentro grazie alla terapia: «L’analisi mi ha permesso di comprendere la potenza di certe mie fragilità», ha aggiunto.
Ma le sfide per Miriam non sono mai finite. Anche la maternità è una di queste. «Ho aspettato a mettere al mondo un bambino perché non ero pronta. Ho dovuto lavorare tanto su me stessa, però adesso sono fiera della donna che sono»,ha confessato. Dopo l’arrivo di Orlando, il primo figlio nato il 29 dicembre 2023 dal suo matrimonio con il musicista Paolo Carullo, l’attrice ha dovuto fare i conti con una nuova realtà, non sempre piacevole. «Nel mio ambiente sono stata sostenuta da persone illuminate, però mi è pure stato detto: “Guarda che non sei l’unica che fa la mamma”», ha aggiunto.
E ancora: «Penso che essere genitori oggi non sia più solo un fatto privato, ma anche sociale… In un Paese dove le dichiarazioni pro-famiglia abbondano, sarebbe necessaria una politica realmente impegnata al sostegno, che, per chi non può permetterselo privatamente, non c’è». Per Miriam Leone la maternità è un tema molto caro, per cui mostra una spiccata sensibilità anche verso quelle donne che purtroppo non riescono a realizzare questo desiderio. «Alcune delle mie più care amiche hanno attraversato questi calvari, ad alcune è andata come speravano ad altre purtroppo no», ha spiegato. Sono tante le donne che vivono la maternità mancata come fosse una colpa, ma non solo: «Anche la maternità voluta o non voluta è un tabù, perché qualunque sia la scelta ci sentiamo giudicate».
Il mestiere di essere genitori
Essere mamma e pensare alla carriera è un altro aspetto fondamentale. «Livello di difficoltà: una contorsionista del Cirque du Soleil che cammina pure su un filo sospeso», ha raccontato Miriam Leone sorridendo. Poi è passata a condividere le sue giornate tipo, dopo la nascita del piccolo Orlando: «Mentre giravo Amata di Elisa Amoruso, ho dormito tre ore a notte: tornavo all’alba e alle sette ero sveglia per la colazione di Orlando. Lo dico senza vittimismo e con gioia vera».
Essenziale è il supporto degli affetti che la aiutano a svolgere quello che viene definito il mestiere più arduo: «Ho la fortuna di poter contare su genitori e suoceri, che dalla Sicilia ci raggiungono ovunque: mia mamma ha preso un’aspettativa dal lavoro per essere qui a Roma mentre sono sul set dell’Uomo giusto di Sergio Rubini, e la ringrazio. I suoceri sono stati a Tangeri per l’intero periodo delle riprese». Anche il marito fa la sua parte: «Paolo ha fatto avanti e indietro dal Marocco. È un papà molto presente, ci dividiamo compiti e responsabilità».
Ultimo aggiornamento: martedì 16 dicembre 2025, 15:39
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