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Il "nuovo 2035" divide il settore auto. Stellantis all’attacco
AAffari

Il “nuovo 2035” divide il settore auto. Stellantis all’attacco

  • 17 Dicembre 2025

Un settore comunque diviso

Caustico è anche il commento di Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia, l’associazione della filiera italiana: parlando con Il Sole 24 Ore, il manager parla di misure “poco incisive: chiedevamo una flessibilità vera, pari al 25%, e un ruolo dell’Europa capace di rafforzare il mercato mentre in questa fase la Commissione ha ceduto a interessi, pur legittimi, dei diversi Paesi senza tutelare la competitività dell’industria nel suo complesso”, aggiunge Vavassori.

Di contro, le reazioni dei principali costruttori teutonici sono molto istituzionali e concilianti. Volkswagen: “È molto positivo che in futuro i veicoli elettrici di piccole dimensioni ricevano un sostegno speciale. È fondamentale che gli obiettivi di CO₂ siano adatti ai veicoli commerciali leggeri e resi più flessibili. È pragmatico consentire l’immissione sul mercato di veicoli con motori a combustione, compensando al contempo le emissioni. Ciò è in linea con le attuali condizioni di mercato”.

Per BMW, “è un primo passo importante che la Commissione Europea non perseguisca più i divieti tecnologici come principio guida, ma riconosca la futura fattibilità del motore a combustione“, mentre per Mercedes-Benz: “La Commissione Ue ha fatto un passo nella giusta direzione verso una maggiore flessibilità per noi come produttori e verso la necessaria neutralità tecnologica. L’Ue sta quindi reagendo alla stagnazione della mobilità elettrica in Europa”. I tre gruppi sembrano quasi non voler prendere posizione, ma dopo le dichiarazioni molto più forti dei vertici aziendali degli ultimi giorni l’impressione è quella di una malcelata delusione.

Delusione, anche se di carattere diverso, viene espressa dalla Volvo, da sempre contraria a qualsiasi allentamento degli standard: “L’indebolimento degli impegni per conseguire benefici a breve termine rischia di minare la competitività dell’Europa negli anni a venire”. Il Gruppo Renault, invece, “accoglie con favore l’adozione da parte della Commissione di un pacchetto automobilistico che affronta alcune delle principali sfide che l’industria europea deve fronteggiare”. “Sottolineiamo in particolare l’enfasi posta sulla necessità di accelerare l’adozione dei veicoli elettrici, sia attraverso l’introduzione di una categoria di piccoli veicoli elettrici sotto i 4,2 metri sia attraverso un’iniziativa europea per l’ecologizzazione delle flotte“, aggiungono da Boulogne-Billancourt.

Di certo il settore rimane diviso tanto quanto lo sono i vari governi nazionali. E questo spiega anche le mancate risposte della Commissione alle istanze degli ultimi giorni.

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