Nonostante le rassicurazioni che prima del collocamento del 15% di azioni governative Mps non vi fosse stata «alcuna interlocuzione tra ministero e azionisti Delfin-Caltagirone-Anima-Bpm», Giorgetti ne aveva discusso un mese prima con Caltagirone

Sebbene il ministero del Tesoro il 29 luglio 2025 (a firma della Direzione generale) abbia assicurato alla Consob che prima del collocamento il 13 novembre 2024 del 15% di azioni governative Mps «non vi è stata alcuna interlocuzione, contatto o scambio tra i competenti uffici del ministero e gli azionisti Delfin-Caltagirone-Anima-Bpm che hanno poi acquisito una partecipazione rilevante in Mps», è stato invece proprio il ministro Giancarlo Giorgetti a discuterne un mese prima con l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone

Parola di Caltagirone a Consob l’11 aprile 2025: «Il Mef ha sondato taluni potenziali investitori… Si è parlato anche di altre società tra cui Bpm, Anima, Delfin. I contatti sono avvenuti personalmente tra me e il ministro dell’Economia (…) nelle quattro/cinque settimane precedenti la gara». E sebbene sempre il 29 luglio 2025 il ministero abbia attestato alla Consob che nel dicembre 2024 «non vi è stata alcuna interlocuzione tra il ministero e consiglieri Mps col fine di sollecitarne o stimolarne le dimissioni» da Mps il 17 dicembre 2024, 3 dei 5 dimessisi (Negri Clementi, Fabris De Fabris e Foti Belligambi) il 9 aprile e 15 maggio 2025 hanno invece dichiarato a Consob di essere stati fra il 13 e 17 dicembre 2024 «contattati dal capo della segreteria del ministro Giorgetti» (oltre, come già emerso, che «dal deputato leghista Alberto Bagnai»), «e di essere stati così invitati a rimettere le proprie cariche in Mps».



















































La posizione della Consob

Tuttavia Consob, nella propria relazione del 15 settembre 2025 sull’assenza di concerto tra gli scalatori di Mediobanca, trova una curiosa giustificazione al Tesoro: la dichiarazione di Caltagirone sui contatti personali con Giorgetti «potrebbe prima facie apparire in contraddizione con quanto dichiarato dal ministero» circa l’assenza di contatti, ma «d’altro canto va sottolineato che la richiesta di informazioni» di Consob al ministero «è stata indirizzata al Dipartimento dell’Economia e non agli uffici del ministro direttamente». Pure la dichiarazione dei tre ex consiglieri Mps sul ruolo dell’assistente di Giorgetti nelle loro dimissioni «potrebbe prima facie apparire in contraddizione con quanto dichiarato dal ministero». 

Ma «anche in tal caso va considerato che la richiesta di informazioni è stata indirizzata al Dipartimento dell’Economia, al quale non afferiscono direttamente gli esponenti» (cioè la capo segreteria di Giorgetti, e il deputato Bagnai) «citati dagli ex consiglieri Mps»; e comunque «un’eventuale iniziativa del ministero, limitata nei termini descritti dagli ex amministratori» (l’invito a dimettersi) «non appare rilevante ai fini dell’accertamento di un concerto» con gli scalatori, perché «può configurarsi condotta coerente con la necessità di assicurare un cambio ordinato nella governance» di una banca «di rilevanza sistemica».

17 dicembre 2025 ( modifica il 17 dicembre 2025 | 15:48)