voto
6.5

  • Band:
    PUSTULANT FLESH
  • Durata: 00:19:00
  • Disponibile dal: 08/08/2025
  • Etichetta:
  • Extremely Rotten Productions

Streaming non ancora disponibile

Nel 2025 è ormai impossibile parlare di death metal underground senza menzionare la Danimarca e, soprattutto, l’universo che ruota attorno alla Extremely Rotten Productions di David Mikkelsen (Undergang). La label, con il suo negozio fisico nel centro di Copenhagen e, almeno un tempo, il legame con il Kill-Town Death Fest, è diventata il cuore pulsante di una scena sempre più viva, che sforna con regolarità nuove formazioni devotissime alle forme più ruvide del death metal. I Pustulant Flesh si inseriscono perfettamente in questo contesto, con l’EP “Gurgling Pustulence”, in uscita proprio sotto l’egida della Extremely Rotten Prod., a rafforzare ancora di più l’identità collettiva di questo microcosmo putrescente.

Il suono del gruppo affonda le braccia fino al gomito nel materiale più infetto dei primi Undergang – riferimento inevitabile, quasi obbligato – con l’aggiunta di dosi ben calibrate di primi Carcass ed Exhumed. Si tratta, insomma, di death-grind schietto e ruvido, costruito attorno ai soliti riff vischiosi che sanno di formalina e interiora. L’approccio è tutt’altro che originale, ma la convinzione con cui viene portato avanti è palpabile: i Pustulant Flesh conoscono bene il linguaggio e lo parlano con naturalezza, inserendosi con sicurezza in una scena che ormai conta centinaia di epigoni sparsi per il mondo. Pensando alle uscite recenti, potremmo menzionare i Mephitic Corpse o i Cartilage, tanto per restare nei territori più gettonati dai cultori del genere.
Tutto sommato, “Gurgling Pustulence” riesce a evitare la trappola del più netto anonimato grazie a piccoli accorgimenti che rivelano una consapevolezza non banale. In “March of the Ravenous Dead”, ad esempio, il gruppo innesta una sezione più groovy e vagamente rockeggiante, che richiama da vicino i Blood Duster. Un dettaglio non trascurabile, che dimostra come i ragazzi abbiano una certa varietà nei riferimenti e un’attitudine genuina che va oltre la semplice scimmiottatura. Lo stesso vale per la tracklist nel suo insieme, la quale presenta sia brani diretti, sia episodi più estesi e atmosfericamente torbidi, come la title-track, che sfiora i cinque minuti senza mai perdere intensità.

La produzione, volutamente rozza ma non trasandata, riesce a restituire con efficacia l’impatto del gruppo: le chitarre hanno il giusto tono a motosega e la voce si unisce al tutto come un altro strumento, più che come veicolo narrativo. Non c’è nulla di nuovo, certo, ma nemmeno nulla di superfluo. Tutto risulta piuttosto scorrevole e ogni pezzo trasuda la dedizione assoluta verso un’estetica ben precisa.
In sostanza, “Gurgling Pustulence” finisce per configurarsi come un biglietto da visita solido per una band che ha buone possibilità di ritagliarsi un proprio spazio nell’attuale corrente death-grind a sfondo gore. Per ora, più che su disco, è facile immaginare i ragazzi dare il meglio sul palco e devastare piccoli club e squat in giro per l’Europa, ma i cultori del genere tengano d’occhio questo nome: un vero e proprio full-length potrebbe svelare nuove potenzialità.

Gurgling Pustulence by PUSTULANT FLESH