Alla soglia del ventunesimo anniversario dalla nascita della sua impresa, l’architetto Giansandro Schina guarda già oltre. Tra i suoi obiettivi più ambiziosi c’è quello di conquistare una stella Michelin per il ristorante interno al gruppo, affidato a uno «chef resident». Un progetto che riflette lo spirito con cui Schina ha fondato e fatto crescere il Gruppo 1618, realtà che lui stesso definisce «un laboratorio del lusso».
Il gruppo opera su quattro direttrici considerate complementari e interconnesse: «architettura, tecnologia, immagine ed energia». «È dall’integrazione di questi ambiti – sottolinea Schina – che nascono soluzioni capaci di unire visione, funzionalità e innovazione, con un approccio che nel panorama italiano resta distintivo». Un metodo che si traduce anche in scelte non convenzionali nella gestione delle risorse umane, come il premio 1,618.
Il premio per i dipendenti
Per celebrare il percorso condiviso con i circa quaranta collaboratori dell’azienda, Schina ha introdotto un riconoscimento economico straordinario: 1,618 euro per ogni giorno, mese e anno di permanenza in azienda. «Un gesto concreto per valorizzare il tempo e la fiducia di chi lavora con noi», spiega l’imprenditore.
Il nome stesso del gruppo racchiude una visione precisa. Il numero 1,618 richiama infatti la Sezione Aurea, simbolo matematico di armonia e bellezza, legato alla successione di Fibonacci e reso celebre da Leonardo da Vinci in opere come l’Uomo Vitruviano e la Gioconda. «È un riferimento all’equilibrio, un valore che cerchiamo di applicare in ogni progetto», spiega Schina.
Persone al centro del progetto
Secondo il fondatore, la qualità di ogni risultato nasce prima di tutto dalle persone. Da qui la volontà di costruire un sistema strutturato di welfare aziendale, pensato per migliorare il benessere quotidiano dei collaboratori e rafforzare un clima basato su fiducia e rispetto reciproco. «Non semplici benefit, ma uno stile interno, un vero ecosistema delle persone», precisa Schina.
Un insieme di strumenti concreti che mirano a rendere il lavoro parte di un equilibrio più ampio tra vita professionale e personale.
Il contributo economico straordinario rientra in questa visione. «È un gesto simbolico, certo, ma rappresenta il riconoscimento del valore del tempo, della lealtà e di ciò che abbiamo costruito insieme», ha scritto l’imprenditore ai suoi collaboratori.
Ultimo aggiornamento: giovedì 18 dicembre 2025, 18:40
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