POLITICA | 18/12/2025 | 07:05
di Alessandro Brambilla
La Lega Ciclismo Professionistico ha uno stakanovista alla guida. Da quando ricopre la carica di presidente l’onorevole Roberto Pella propone iniziative a getto continuo. Il piemontese Pella è assai attivo anche per migliorare le normative a favore del ciclismo di tutte le categorie agonistiche e di chi utilizza la bici per diletto. Ci sono novità dopo l’approvazione all’unanimità da parte della Camera dei Deputati e del Senato della Legge 9 aprile 2025 (numero 9) proposta dallo stesso Pella unitamente al prefetto Roberto Sgalla e Eugenio Amorosa che con modifiche all’articolo 9 del codice della strada, ha contribuito a cambiare l’attività sportivo-agonistica grazie ad un processo di semplificazione dei percorsi autorizzativi rendendoli veloci e semplici.
La proposta che il deputato ha presentato il primo luglio 2025 è la seguente: “Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, numero 285, in materia di identificazione e circolazione dei velocipedi e di sicurezza dei ciclisti”. La modifica nasce dalla duplice esigenza di garantire sicurezza al ciclista, utente debole della strada e valorizzare l’uso della bicicletta come strumento di pratica sportiva e miglioramento della salute. Anche come mezzo di locomozione per tutti, oltre a migliorare la mobilità sostenibile. “La proposta – puntualizza Roberto Pella – l’ho fatta in qualità di deputato italiano, non come presidente della Lega Ciclismo Professionistico”.
Nella proposta di modifiche c’è un capitolo riguardante l’obbligo di indossare il casco per i praticanti di ciclismo agonistico. L’obbligo è altresì dovuto all’uso di calzature con attacco rapido che serve all’agonista ma vincola gli arti inferiori al mezzo. Il ciclista dev’essere visibile, e da qui l’esigenza di avere luci posteriori anche di giorno, intermittenti o continue.
L’articolo consente di pedalare affiancati al massimo in doppia fila e in gruppi composti da 10 elementi. Quindi 2 per fila. Questo comportamento già sperimentato in altri paesi garantisce da parte degli automezzi più rapidità nel sorpasso. Una lunga fila indiana obbliga il conducente ad impegnare due carreggiate per un tempo maggiore anziché superare il gruppo di 5 coppie di lunghezza simile ad un autocarro. Nella stessa ottica si muove la norma per garantire volontariamente l’organizzazione degli allenamenti con l’ausilio di scorte tecniche. Criteri e modalità verranno comunicate in seguito.
Gli ultimi 2 articoli della proposta Pella riguardano l’introduzione di un codice identificativo che consenta di rintracciare con facilità il titolare della bici nel caso sia stata sottratta illegalmente, e l’altro relativo a sensibilità e conoscenza in occasione del conseguimento della patente. Chiaramente con approfondimento delle norme relative agli obblighi dei conducenti verso i ciclisti.
Per trattare queste tematiche il deputato Roberto Pella ha recentemente organizzato diversi incontri e audizioni con i Ministeri coinvolti, le autorità pubbliche, Sindaci e Comandanti delle Polizie. Hanno partecipato autorità importanti di svariati comparti istituzionali.
La scorsa settimana lo staff di Roberto Pella ha invitato in video-collegamento tutti i più importanti Comandanti di Polizie Municipali di Capoluoghi regionali, così come anche i vertici della Federazione Ciclistica Italiana. Hanno ricevuto l’invito il presidente Cordiano Dagnoni, Marcello Tolu (segretario generale) e Iolanda Ragosta, consigliere nazionale con delega alla sicurezza. Così come Carlo Moriconi, presidente del Gruppo di Lavoro della Federciclismo per la formulazione di nuove proposte legislative e regolamentari per la sicurezza in gara e sulle strade, il quale seppur da remoto (unitamente a Iolanda Ragosta) non ha presentato proposte integrative.
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