di
Mario Sensini

Il ritardo dei lavori è enorme, con l’Aula convocata per il 22. Quasi scontato che arriverà un maxiemendamento del governo per chiudere la partita

Mini finanziamenti per decine e decine di micro interventi. Passa solo questo, di fatto, nella prima giornata di votazioni sulla legge di Bilancio in commissione al Senato, dove continuano ad arrivare alla spicciolata le riformulazioni del governo agli emendamenti della maggioranza. Nel tardo pomeriggio è arrivato anche il nuovo testo delle misure sulle pensioni, saltate fuori due giorni fa e rispedite indietro dalla premier.

Il riscatto della laurea a fini pensionistici

Con la nuova formulazione, ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, «sono stati tenuti indenni tutti coloro che hanno già fatto il riscatto, quindi sono stati salvati i diritti acquisiti. Per il futuro la laurea breve si potrà riscattare, sapendo che ciò che si versa aumenterà la pensione, ma non inciderà rispetto alla data di pensionamento», ha detto il ministro. In realtà, il nuovo testo del governo sopprime interamente la stretta sul riscatto, dicono il relatore di maggioranza, Claudio Borghi (Lega) e il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan.
Resta, invece, l’allungamento delle finestre per l’accesso alla pensione anticipata. «È un’ipotesi di scuola. La copertura deve essere tecnicamente assicurata nel lungo periodo. È un intervento che tiene il sistema, ma può essere cambiato quando si vuole, ben prima della scadenza del 2033», ha spiegato Giorgetti.



















































La rottamazione delle cartelle

L’altra riformulazione importante riguarda la rottamazione delle cartelle esattoriali, con la riduzione del tasso di interesse annuo sulla rateazione dal 4 al 3%. È arrivato anche un nuovo testo del governo che rielabora le proposte gemelle di FdI, Lega e FI, per il sostegno all’industria militare. I ministri della Difesa e dell’Industria potranno individuare con decreto «le attività, le aree e le relative opere, nonché i progetti infrastrutturali, finalizzati alla realizzazione, ampliamento, conversione, gestione e sviluppo delle capacità industriali della difesa, qualificati come di interesse strategico per la difesa nazionale».

Il ritardo

L’opposizione ha protestato (e il testo è stato accantonato) ma ancora di più lo ha fatto per un’altra riformulazione governativa che stabiliva per il ‘26 la possibilità di votare il lunedì, accorpando il referendum con le suppletive. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha poi annunciato il ritiro della proposta che finirà in un decreto.
Il ritardo dei lavori è enorme, con l’Aula convocata per il 22. Quasi scontato che arriverà un maxiemendamento del governo per chiudere la partita. Ieri sono arrivati fondi ai comuni per combattere l’antisemitismo, per la mobilità pediatrica e l’obesità degli adolescenti, gli animali sequestrati, il soccorso alpino, i 90 anni dalla morte di Gramsci, i grandi invalidi di guerra, le vittime della violenza politica degli anni ‘70. Più importanti la proroga dei segretari comunali, i fondi per il polo siderurgico di Terni, il recupero di quelli per radio e tv locali almeno per il ‘26, l’affidamento del servizio postale universale alle Poste Italiane fino al 2035. Nelle aree dove si ricostruisce dopo un sisma sarà il Commissario a compensare direttamente il venir meno del 110% per i lavori ancora da fare. Alla Camera, intanto, si blocca la riforma dei condomini presentata da FdI. Per la Lega «ci sono criticità evidenti e non può essere condivisa». FI annuncia una sua proposta a gennaio. «Serve un confronto nella maggioranza, sennò la riforma si blocca» ammette Galeazzo Bignami, capogruppo FdI.

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19 dicembre 2025