Puntuale come ogni estate ecco che arriva l’appuntamento con il circuito di Fausto Scotti, primo fondamentale riferimento per la stagione di ciclocross. E’ ormai un ventennio che l’ex cittì della nazionale sui prati allestisce circuiti nazionali, ha a disposizione uno staff collaudato che gira l’Italia e le sue gare rappresentano la prima vera presa di contatto con la stagione. Per molti versi il Giro delle Regioni apre il cammino di avvicinamento verso il primo rendez vous costituito dagli europei d’inizio novembre.
Fausto Scotti, ex cittì azzurro, per il 19° anno impegnato nell’allestimento di una challenge nazionale
Fausto Scotti, ex cittì azzurro, per il 19° anno impegnato nell’allestimento di una challenge nazionale
Una scelta difficile fra tanti candidati
La costruzione del calendario è sempre un passo importante, delicato, perché per farlo servono molte settimane nelle quali sono vagliate svariate proposte: «Noi abbiamo stilato un calendario di 5 prove, posso dire che tra organizzatori vecchi e nuovi ne avevamo a disposizione almeno quattro volte tanti. Abbiamo però scelto un calendario snello e concentrato nella prima parte della stagione perché a livello nazionale ci sono tantissime gare e volevamo evitare troppe contrapposizioni. E’ importante che ci sia una cernita, basata sulla competenza e sulla sicurezza: bisognerebbe che tutto il calendario italiano seguisse questo filone».
La quarta edizione del Giro delle Regioni prenderà quindi il via il 28 settembre da Corridonia (MC), in un contesto ormai abituale per la challenge con l’organizzazione del Bike Italia Tour. Ottobre sarò tutto dedicato al Friuli Venezia Giulia: il 5 appuntamento a Tarvisio per una prova internazionale curata dal Bandiziol Cycling Team, il 12 la classica di Osoppo allestita dal Jam’s Bike Buja, il 19 la grande novità di quest’anno con la tappa disegnata sullo Zoncolan, tecnicamente affidata a Carniabike. Infine il 22 novembre gran finale a Cantoira (TO) con la regia del GS Brunero 1906.
Cinque le tappe previste quest’anno al Giro delle Regioni, tra Marche, Friuli (ben 3) e Piemonte
Cinque le tappe previste quest’anno al Giro delle Regioni, tra Marche, Friuli (ben 3) e Piemonte
A un passo dalla Coppa del mondo
«In terra piemontese – ammette Scotti – eravamo davvero vicini all’allestimento di una tappa di Coppa del Mondo, Flanders Classics era pienamente a disposizione perché ciò avvenisse, ma servivano troppi fondi economici e la Regione è impegnata nell’allestimento dello start della Vuelta che non lascia spazio ad altro, quindi abbiamo fatto marcia indietro. Non ce la sentivamo di esporci: noi abbiamo un bilancio in attivo, ma abbiamo anche tantissimi crediti ancora da riscuotere in molte regioni. Ormai anche le delibere degli enti pubblici non sono una garanzia, possono essere cambiate cinque minuti dopo…».
Per questo Scotti ha preferito andare sul sicuro: «Siamo in situazioni dove abbiamo il pieno appoggio delle istituzioni. In Friuli il neo presidente della Fci Michele Bevilacqua ha accolto con entusiasmo il nostro arrivo, lo stesso dicasi nelle Marche e in Piemonte. Ma intendiamoci: chi era con noi lo scorso anno e non c’è oggi non vuol dire che sia stato bocciato, noi potevamo fare anche il doppio di gare, ma non sarebbe stato giusto nei confronti degli altri organizzatori, mettere in concorrenza prove che vanno solo a togliere iscritti e quindi risorse. San Colombano Certenoli, ad esempio, è sempre con noi, daremo loro una mano a fine dicembre per l’allestimento della finale di Coppa Italia giovanile».
Lo staff di Scotti si congiunge in ogni tappa alla società organizzatrice
Lo staff di Scotti si congiunge in ogni tappa alla società organizzatrice
Programma gare rivisitato
E’ proprio sul settore giovanile che, dal punto di vista tecnico, si registra la principale novità del prossimo calendario: «Ci siamo dovuti uniformare al nuovo regolamento Uci che vuole gare specifiche per le juniores donne, quindi non più in gara con le Open. Nelle gare internazionali (anche per non incorrere nella multa prevista di 800 euro) le junior gareggeranno per proprio conto il che significa che il programma di prove avrà un evento in più e quindi dovremo trovare spazio nell’orario gara».
La scelta delle tappe non è sempre facile: «Non avete idea di quante richieste arrivano, anche dai Comuni, ma noi dobbiamo andare con i piedi di piombo per il discorso fatto prima, senza garanzie non ti muovi e le garanzie te le danno in pochi. Anche gli sponsor nel settore diminuiscono e diminuiscono conseguentemente anche i fondi a disposizione. Noi preferiamo appoggiarci a società consolidate, a comitati di tappa che funzionano e che noi integriamo con i nostri servizi e la nostra supervisione, è questo il segreto che ha fatto del Giro delle Regioni una realtà organizzativa ammirata anche all’estero».
Quest’anno la novità è costituita dalla prova junior femminile a sé stante
Quest’anno la novità è costituita dalla prova junior femminile a sé stante
Attesa spasmodica per lo Zoncolan
La tappa dello Zoncolan rappresenta già il fiore all’occhiello di questa edizione: «Sappiamo che allestire lì una prova nella terza settimana di ottobre è pur sempre un azzardo, siamo a 1.300 metri di quota e non abbiamo assicurazioni sulle condizioni meteorologiche, ma allestire lì una prova internazionale rappresenta una bella sfida che sicuramente attirerà tanta gente, sia per il fascino della montagna che per l’inusualità del contesto».
Mancano tappe al sud: «Con Gallipoli siamo rimasti in stretto contatto ed anzi stiamo pensando a un grande progetto internazionale per il 2026, per il quale sarà coinvolta anche l’Uec, per questo un anno di transizione era necessario. Che poi piena transizione non è visto che già si sta lavorando con Michela Piccioni, la responsabile locale, all’allestimento di una quattro giorni dedicata alle bici storiche, un appuntamento cicloturistico al quale teniamo molto».
Al Regioni saranno presenti tutte le categorie con spazio anche per i più piccoli per avvicinarli al ciclocross (foto Bit&Led)
Al Regioni saranno presenti tutte le categorie con spazio anche per i più piccoli per avvicinarli al ciclocross (foto Bit&Led)
Un sogno legato alla strada
Tra le tante idee nella mente di Scotti, c’è sempre il progetto di “trasbordare” il Giro delle Regioni su strada, per riprendere l’antica tradizione che Eugenio Bomboni aveva sviluppato facendone la gara a tappe di riferimento del calendario dilettantistico mondiale: «La cosa è fattibile, io ho pensato a sei gare tutte nel Centro Italia, ma per farlo bisogna mettere insieme sei corse esistenti, sei classiche ravvicinandole nel calendario e concentrando la logistica in ognuna di esse per contenere i costi. Si finisce una tappa e ci si sposta direttamente alla successiva, completamente staccata. Io dico che tra Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria, Campania avremmo tutte le possibilità per allestire un evento di grande richiamo, magari con un regolamento diverso dal solito, non con classifiche a tempi ma a punti. Vedremo».