di
Valentina Baldisseri e Ilaria Sacchettoni
La curatrice Bolognese: «Sono educati e rispettosi, ma hanno difficoltà che non possono essere taciute»
I piccoli Trevallion non sono già più quelli di un tempo: giorno dopo giorno, un insegnamento alla volta, stanno imparando cosa vuol dire convivere e condividere con gli altri tutto: giochi, linguaggio, apprendimento scolastico, pasti. Da qualche settimana, dopo un primo momento di comprensibile turbamento, la reazione alle novità della casa famiglia di Vasto è stata positiva. Manca il calore (più familiare che ambientale) delle serate assieme, certo, ma è subentrata l’abitudine al comfort. C’è nostalgia di Lee, è vero, l’anziano e docile purosangue bianco, in compenso c’è la possibilità di fare nuove amicizie con gli altri ospiti: «L’interazione è stata così rapida da lasciare sbalorditi assistenti e ospiti della casa», aveva detto l’ex difensore dei Trevallion, Giovanni Angelucci, che pure li aveva accompagnati all’interno della nuova location.
«I tre figli dei Trevallion sono bambini fantastici, educati, rispettosi. Ma hanno delle difficoltà che non possono essere taciute» spiega Marika Bolognese la curatrice speciale dei piccoli. Avvocato a sua volta, l’esperta ha imparato a conoscerli bene in questo ultimo anno di «osservazione» da parte dei servizi sociali. Bisogna affidarsi alle sue parole per comprendere quel prima e dopo anche nell’atteggiamento dei genitori verso le istituzioni italiane. «Si tratta di bambini ben più maturi della loro età (la più grande ha otto anni, i due gemelli sei ndr). Hanno maturato esperienze sul campo — spiega la curatrice —. Però quando la più grande di otto anni ha difficoltà a scrivere correttamente il suo nome e cognome, non si può soprassedere».
È evidente che, all’interno della nuova abitazione, i bambini siano stati avviati a un percorso scolastico analogo a quello dei loro compagni. Vi sono orari dedicati all’insegnamento che la mamma, Catherine Trvallion, ha accolto positivamente. Bolognese parla allora di «criticità superabili».
Non solo, ma anche apertura, disponibilità dei genitori al confronto. Queste sono le parole chiave per leggere con un certo ottimismo il futuro. Se ieri la Corte d’Appello ha respinto il ricorso dei legali dei Trevallion, in futuro la Cassazione potrebbe rivalutare positivamente tutti i progressi avvenuti da un mese a questa parte, dal giorno cioé dall’allontanamento dei bimbi dai genitori, ad oggi. Lo dice esplicitamente l’avvocata nella sua ultima relazione, nel capitolo che riguarda pediatra e vaccinazioni. «Appare significativo – si legge- rilevare come l’attuale atteggiamento dei genitori risulti mutato in senso positivo. Entrambi, infatti, hanno manifestato la volontà di aderire alle prescrizioni mediche indicate». Anche sul tema dell’istruzione parentale scelta dai Trevallion, la curatrice evidenzia un cambiamento di rotta dei genitori che «merita di essere sostenuto».
C’è dunque un prima e un dopo in questa storia che viene sottolineato e che potrebbe fare la differenza quando sarà il Tribunale dei minori dell’Aquila a pronunciarsi. La notizia della bocciatura del ricorso dei legali della famiglia che vive in questi boschi, è stata una doccia fredda per Palmoli. Delusione, rabbia, addirittura c’è chi parla di choc. Dal primo pomeriggio di ieri, quando ha iniziato a circolare, non c’era vicolo del piccolo paese abruzzese arroccato intorno al Castello Marchesale, che non commentasse. Al Grottino, nel bar del centro paese, c’è un andirivieni di persone. Il proprietario si chiama Giulio, ed è la rappresentazione plastica dello sconforto: «Ci siamo rimasti male. Speravamo tutti che per Natale i bambini potessero tornare».
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20 dicembre 2025 ( modifica il 20 dicembre 2025 | 07:24)
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