Mentre l’influenza stagionale 2025-2026 entra nel suo momento più intenso, gli esperti stanno monitorando la diffusione della variante K del virus dell’influenza A/H3N2, un ceppo comparso di recente che sta contribuendo all’aumento dei casi. Non si tratta di una variante più aggressiva, ma la sua novità biologica le consente di aggirare in parte l’immunità sviluppata negli anni precedenti.
Influenza, allarme Natale
Il risultato è un numero crescente di infezioni, con sintomi che in alcuni casi possono risultare impegnativi, soprattutto per bambini, anziani e persone con fragilità. La scorsa settimana in Italia oltre 816 mila persone sono state messe a letto da infezioni respiratorie acute, quasi 100 mila in più rispetto alla settimana precedente. Oltre il 40% delle infezioni è riconducibile a virus influenzali e, tra questi, in più della metà dei casi si tratta del nuovo ceppo K del virus A/H3N2. Il nuovo virus, precisa l’Istituto Superiore di Sanità nel suo bollettino settimanale, è caratterizzato «da un vantaggio evolutivo che ne aumenta la trasmissibilità», tuttavia non mostra per il momento «un aumento nella severità delle manifestazioni cliniche». I primi test mostrano che i vaccini continuano a proteggere dal ricovero, ma non è chiaro se consentono di evitare del tutto l’influenza.