Eva Robin’s vive in una favola.

Casa sua è così, l’ha arredata immaginandosi tutto. E una favola lo è anche la sua vita. Da poco è tornata al cinema. Quasi per caso confessa a Specchio, ma questo è solo un particolare. «Il mio personaggio potrebbe essere tutto, anche una transessuale, d’altra parte i bambini piccoli sono sempre molto colpiti da noi. Intuiscono qualcosa che non sanno spiegarsi, capiscono che c’è un che di particolare, di luminoso, di fiabesco. E il mio personaggio ha proprio quella luce». 

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Oggi Eva si esprime maggiormente a teatro dopo aver vissuto in tv, un flop e anche un trauma. «Il programma di Gianni Boncompagni, Primadonna, un fallimento, dove Gianni, a un certo punto, divenne il grande assente, forse deluso, fatto sta che non ha più investito su di me e io mi sono sentita ferita. Invece di cercare un accordo, abbiamo finito per chiuderci ognuno nel proprio orgoglio». Avrebbe potuto lavorare tanto, di più e invece «dopo il trauma di Primadonna, mi sono ritirata in casa a leccarmi le ferite. Ne ero uscita a pezzi», racconta ancora all’inserto de La Stampa.

Non si è mai sentita sottovalutata o messa da parte anche negli anni in cui si viveva in un’Italia più bacchettona. «Dicevo di sì anche a piccole cose, tranne che a Tinto Brass, il quale, tra l’altro, mi trovava troppo secca, diceva che non avevo abbastanza polpa».

Ora dice di lavorore tantissimo, anzi, «non ho mai lavorato tanto come adesso, anche se sono un po’ sgualcita, insomma, non più levigata, e il riscontro con lo specchio qualche difficoltà me la crea, però, va tutto bene, spero che duri. Insomma, per ora, questo grado di sgualcimento piace, poi, vedremo, magari daremo una stirata, con il sarto…».

Tra i ricordi di Eva a Specchio svela quelli con Paolo Villaggio: «Paolo adorava i miei piedini, porto ancora la taglia 38 e direi che sono ancora graziosi, una volta me li sgranocchiavano tanto, adesso meno, lo fanno solo i cagnolini, loro continuano a baciarmeli».

Non si è mai sentita realmente discriminata, se non una volta forse a Domenica In «perché il tema del film di Benvenuti Belle al bar aveva creato qualche problema». Poi no, «non ho subito discriminazioni e comunque non ho dato gran peso a quel genere di cose.Avevo le mie belle storie d’amore, le mie soddisfazioni private… grandi passioni, pezzi unici, e, con qualcuno, sono rimasta ancora in contatto».

Mai ricevuto proposte indecenti? A Specchio dice di no. «Ma magari! Niente, mai. Con Francesco Nuti è successo che una volta mi abbia chiamato di notte, era con Carole Bouquet, credo al termine di una notte brava, mi telefonarono insieme, dicevano “vieni, dai, vieni…”. Lei non ci andò perché, dice, era impresentabile!

Parla di suo padre che non l’ha mai capita, di una madre guerriera e dell’importanza del sesso. Anche se oggi «via via è diventato sempre meno fondamentale, l’urologo mi raccomanda, “signora, eiaculi”, insomma, oggi faccio sesso più che altro per le ghiandole».