Bologna, 21 dicembre 2025 – Ecco i 19 massi monumentali firmati da Nimrod Weisin. Ora è ufficiale, dopo settimane di polemiche. A Bologna, in piazza Maggiore, è arrivata l’accensione dei tanti attesi megaliti. Realizzati in tessuto gonfiabile simil Goretex, riprodotti in 3D a partire da foto molto dettagliate di superfici di granito, sono alti dai 2 ai 14 metri e sono illuminati, grazie al lavoro di Illumia e Bologna Festival, con colori che rimandano alle Dolomiti, accompagnati da un mix di suoni naturali e composizioni musicali.

Saranno visibili fino al 26 dicembre

Resteranno in piazza Maggiore fino alla giornata di Santo Stefano, il 26 dicembre. E per l’accensione c’è stato il sold out sul Crescentone, con migliaia di persone che hanno voluto assistere al momento. Così, per cinque giorni il volto del cuore del centro cambierà in modo sorprendente. E si potrà passare tra le rocce, con i sottofondo una musica, gratuitamente.

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I megaliti in piazza Maggiore

L’obiettivo dell’opera

Pensata come esperienza artistica interattiva, coinvolgerà i visitatori, che saranno vera parte attiva del processo artistico: infatti, avvicinandosi ai massi, potranno attivare paesaggi sonori, con melodie e suoni ambientali. Ed è un’esperienza in continuo divenire, perché si modificherà con il passare del tempo.

Folla per l’accensione dei megaliti: grande inaugurazione e magia in piazza Maggiore

Le parole del sindaco Lepore e di Bernardi (Illumia)

All’inaugurazione c’era anche il sindaco Matteo Lepore, oltre all’artista Weisin. “Voglio ringraziare tutte le persone che in questi mesi di preparazione hanno lavorato all’installazione. Questa piazza potrà dare felicità in questi giorni, anche ai bambini. Questa bella installazione è una carezza che facciamo alla città”, ha detto Lepore.

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I megaliti in piazza Maggiore

Oltre al momento musicale con la partecipazione del soprano Iolanda Massimo, affiancata al pianoforte da Paolo Andreoli, ha parlato anche Marco Bernardi, presidente Illumia: “Di discussione ne abbiamo provocata parecchia, ma questa era l’idea. Una proposta che perturba l’ambiente. Quest’opera ci obbliga a guardare verso l’alto, come i bambini, una vocazione umana. Passando tra queste rocce si notano squarci di Bologna impensabili. E poi l’opera è molto natalizia. Vediamo se riusciremo ad alzare l’asticella anche per il prossimo anno”.