di
Fernando Pellerano

La vittoria nella semifinale è stata l’unica (sicuramente enorme) gioia in un viaggio che i tifosi raccontano come molto triste e disorganizzato

Gioie e dolori dei tifosi rossoblù. Il Bologna ha sconfitto l’Inter, evviva, così qualcuno ha deciso di non tornare sotto le Due Torri ma di allungare il viaggio fino a lunedì per la finale. Fra questi il tassista Red Sox Mantovani e altri 6 componenti partite al seguito della maxi trasferta organizzata e pagata interamente dalla Lega Calcio per 200 tifosi, 50 per squadra, con il gruppo bolognese quasi tutto al femminile, la più bella. Il tour però è stato così così, l’organizzazione inesistente, tanti disagi, basti pensare che 150 tifosi sono stati «mollati» ieri pomeriggio a Napoli: unico modo per rientrare, in treno. Con un sms: «Vi rimborseremo» (la Lega ha poi diffuso un comunicato scusandosi del disguido).

Sette tifosissimi sono però rimasti a Riad. «Ho girato tutta la notte a piedi al freddo», racconta Red Sox, il tassista che da anni sostiene la Casa delle Donne. «Mi piace scoprire, perdermi e di giorno ho visto cose per me forti: il 90% delle donne gira con il burqa “totale”. Ora ho preso un hotel, fra un po’ mi rivedo con gli altri, ripartiremo all’alba di martedì».



















































Chi è ripartito ha subìto fino alla fine la disorganizzazione della trasferta «istituzionale».«Ritardi su ritardi, fin dalla partenza, il programma che ci avevano dato è completamente saltato. Il primo giorno dall’aeroporto siamo andati direttamente allo stadio, a partita iniziata, senza passare dall’hotel che in piena notte ci ha messo un’ora per darci le camere», racconta l’opinionista ex calciatrice Katia Serra, in viaggio con la «balotta» rosa scelta dal Centro Coordinamento Club per la scelta. «Eravamo tante, ci siamo divertite, una bella esperienza e un esempio di presenza femminile (in Arabia). Abbiamo creato curiosità, tanti si complimentavano, per primi gli interisti con cui abbiamo condiviso l’albergo. Erano le ragazze a lanciare i cori, scatenate. Questo aspetto e la vittoria del Bologna sono le uniche due cose positive, il resto è stato vergognoso». Red Sox conferma, «tutto improvvisato, non ha funzionato niente. Arrivati a Riad ci hanno messo tre ore per farci uscire, controllo passaporti lentissimo: abbiamo ribattezzato la chat “sequestri a Riad”».

«Non abbiamo visto niente, nessuna visita, nessuna accoglienza, alcun contatto con tifosi e locali. Solo trasferimenti, in ritardo, da un posto all’altro» dice Serra, «ho solo visto uno stadio triste, mortificante per i giocatori e la manifestazione: l’unico motivo per giocare là sono i soldi». Tutti spesati, ma «abbiamo passato più tempo in viaggio e attese che altro: dopo la partita subito trasferiti in aeroporto. Scalo a Napoli per far scendere i napoletani e invece di ripartire siamo stati fermi, chiusi dentro senza acqua né informazioni per tre ore. La compagnia aerea polacca ci aveva fatto salire senza carta d’imbarco! Ci hanno detto: proseguite da soli. In treno quindi». Consiglio finale: «Se volete andare a vedere la finale sereni affidatevi a un tour operator serio, anche pagando qualcosa di più». Cosa che non ha fatto la Lega Calcio, che da questa Supercoppa ha incassato 23 milioni.


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21 dicembre 2025