India, uno stato dedica i servizi sanitari a Madre Teresa
Jharkhand preferisce la suora cattolica a un importante leader indù. Nonostante le proteste, la scelta dell’India verso Madre Teresa di Calcutta è significativa e rivela l’affetto ancora vivo per il bene che ha fatto.
Il governo statale del Jharkhand (India) rinomina i servizi sanitari dedicandoli a Madre Teresa di Calcutta.
Un gesto sorprendente da parte del primo ministro Hemant Soren, soprattutto se si considera che il nome delle 140 cliniche comunitarie è legato ad un importante leader del partito indù.
L’omaggio alla suora cattolica albanese, infatti, sostituirà il nome dell’ex primo ministro Atal Bihari Vajpayee, considerato addirittura l’artefice della creazione del Jharkhand.
L’India omaggia Madre Teresa: proteste indù
Non stupisce che la mossa abbia scatenato forti reazioni politiche: il partito di opposizione BJP ha accusato la giunta di effettuare un affronto all’eredità di Vajpayee, mentre il partito che sostiene il primo ministro (la JMM, Jharkhand Mukti Morcha) ribadisce che il nome di Madre Teresa è perfettamente pertinente a una rete di assistenza sanitaria dedicata ai più bisognosi.
Santa Madre Teresa incarnava compassione e cura senza chiedere l’etichetta religiosa e, dicono, «non c’è nulla di sbagliato nell’aver intitolato le cliniche comunitarie a una personalità universalmente riconosciuta per il suo impegno verso i poveri».
Intanto, in segno di protesta, attivisti indù e del BJP hanno bruciato un effigie di Soren nella città di Dhanbad.
Altre pessime notizie, tra l’altro, arrivano da un altro Stato indiano, questa volta governato proprio dal BJP, il Chhattisgarh, .
L’arresto e l’incarcerazione di due suore cattoliche per false accuse di tratta di esseri umani e conversione hanno scosso il parlamento, con i membri dell’opposizione che ne chiedono l’immediato rilascio.
Il contributo dei cattolici in India
Va detto che il padre dell’attuale primo ministro, Shibu Soren, ammirò molto il contributo fornito all’India dalla comunità cristiana. Proprio recentemente segnalavamo che ben 11 college cattolici compaiono tra i 25 migliori di tutta l’Indina.
Durante la crisi del Covid, inoltre, il governo di Jharkhand chiese aiuto alla Chiesa cattolica per sostenere lo Stato.
E, come riferito da Ajit Paul, attivista sociale cattolico, Madre Teresa visitò più volte Jharkhand, «offrendo aiuto ai più poveri tra i poveri e agli abbandonati. Le suore della sua congregazione gestiscono tuttora almeno cinque centri per i poveri e gli emarginati».
Gli indù, Madre Teresa e le inesistenti ombre
L’affetto che milioni di indù provano ancora oggi nei confronti di Madre Teresa di Calcutta non è scontato. Affonda inoltre molte delle assurde accuse che sono state rivolte contro la suora albanese.
Abbiamo creato su di esse un intero dossier, confutando le presunte ombre di Madre Teresa, tra cui l’offerta di cure superficiali, la gestione opaca di donazioni, o la creazione di un “culto della sofferenza”.
La scelta di Jharkhand di omaggiare Madre Teresa rappresenta un gesto di riconoscenza verso la suora, ancora oggi indelebile.
Ma è anche un segnale potente: la carità autentica, silenziosa e instancabile, sa ancora unire più di quanto le diversità religiose riescano a dividere.
Leggi il dossier UCCR:
“Madre Teresa, risposta alle critiche: nessun lato oscuro”