MOGLIANO (TREVISO) – «Con profondo dolore, piango la scomparsa di Franco Testa, un grande moglianese. Campione olimpico, uomo gentile, esempio luminoso di passione e umanità: è stato lui ad accendere in me l’amore per il ciclismo. Franco resterà per sempre nel cuore dei moglianesi e nell’anima della nostra città. Ora potrai volare nella pista del cielo. Ciao Franco». È il ricordo di Davide Bortolato, sindaco di Mogliano Veneto ed ex corridore fino alle categorie dilettanti, che lo stesso Franco Testa ha visto crescere. L’oro di Roma 1960 se ne è andato in una calda domenica di giugno, in silenzio, come era nel suo stile. Anche se il suo palmares è tanto lungo. Se ne va l’ultimo campione olimpico che la Marca Trevigiana ricordi. Dopo Cesare Pinarello, cugino di Giovanni, professionista dal 1957 al 1968, che vinse due medaglie di bronzo nel tandem ai Giochi olimpici, ad Helsinki 1952 in coppia con Antonio Maspes e a Melbourne 1956 con Giuseppe Ogna.
LA CARRIERA
E Franco Testa seguì in pista le orme di Pinarello. Fu campione olimpico a Roma del 1960 nell’inseguimento a squadre (con Marino Vigna, Luigi Arienti e Mario Vallotto), in quei giochi che furono l’apoteosi del ciclismo italiano su pista anche con il tandem Bianchetto e Beghetto. Professionista dal 1965 al 1967, Franco Testa, che era nato Cadoneghe, nel padovano, il 7 febbraio del 1938, e che poi si era trasferito sin da giovane a Mogliano, fu campione olimpico anche ai Giochi della XVII Olimpiade nell’inseguimento a squadre e vicecampione olimpico, nella stessa specialità, a quelli di Tokyo 1964. Il 15 dicembre del 2015 venne anche insignito dal Coni del Collare d’Oro al merito sportivo in quanto campione olimpico, onorificenza che ricevette con la solita semplicità e simpatia. Franco Testa era arrivato nel trevigiano da dilettante quando indossò la maglia della gloriosa Unione Ciclisti Trevigiani sposando per sempre la terra trevigiana.
IL RICORDO
Una vita in sella, cinque anni nel professionismo con la Termozeta e la Ignis e per cinque anni azzurro con la nazionale italiana strada, alternandosi alla pista, la sua grande passione.
L’ex campione olimpico viveva a Mogliano e per anni ha tenuta aperta una macelleria, attività trasmessa da padre in figlio che poi aveva ceduto. Il figlio, don Federico, è parroco a Santa Bona, quartiere di Treviso. Franco Testa viveva nella casa di riposo della Chiesa Votiva di Treviso. «Papà è mancato stamattina (ieri, ndr) dopo la messa del Corpus Domini mentre io stavo celebrando nella mia parrocchia – racconta proprio don Federico, il figlio più piccolo – Io lo avevo salutato il giorno prima. Ci ha salutati tutti con la sua solita simpatia, serenità e umiltà da grande campione. Due giorni prima gli avevo dato l’estrema unzione e ci eravamo parlati. Adesso troverà nostra mamma, Giuseppina, che era mancata un anno fa. Lascia noi quattro fratelli, Francesco, Isabella, Nicola e io in grande pace. Il funerale si terrà a Mogliano forse mercoledì o giovedì, ma lo decideremo domani (oggi, ndr)».