ANCONA – Potrebbe essere prossima alla conclusione la vita de “La Maddona con il bambino”, il murale realizzato nel 2008 dall’artista pisano Ozmo e dal collega polacco M-City sulla facciata dell’ex caserma San Martino.
Il Comune, infatti, si appresta a presentare una delibera di indirizzo per la rivisitazione del progetto del nuovo park multipiano che verrà realizzato sul sedime della struttura militare abbandonata e non ha ancora previsto misure di salvataggio per l’opera.
APPROFONDIMENTI
La scelta
Questo nonostante la realizzazione del parcheggio comporterà l’inevitabile demolizione del palazzo. L’unica alternativa sarebbe quella di staccare l’opera dal muro, restaurandola e poi collocandola altrove. Un’operazione simile a quella che la Soprintendenza ha chiesto all’Autorità portuale di fare per il murale di Monica Vitti al molo Nord, al porto antico. Con la demolizione parziale del pontile, infatti, non solo dovrà essere abbattuta e ricostruita l’iconica Lanterna rossa ma si perderà il murale della celebre attrice che proprio sul molo girò la scena finale dell’iconico film “La ragazza con la pistola” del 1968.
Il precedente
L’opera è ancora più recente, risale al 2016 e fu realizzata dall’artista Icks, ma la Soprintendenza l’ha comunque ritenuta di pregio ed ha chiesto che si valuti una sua eventuale rimozione per poi ricollocarla nella stessa posizione a lavori finiti.
La cosa potrebbe risultare più complicata nel caso di via San Martino, visto che parliamo di un’opera alta 30 metri e larga 50. Peraltro, oggi già in condizioni precarie, con le controverse teste rovesciate della Madonna e di Gesù ormai scomparse perché l’intonaco è caduto.
Un colosso della street art che, ammesso di riuscire a spostarlo, poi sarebbe anche difficile immaginare un posto dove ricollocarlo. Ma almeno ci si potrebbe provare a pensare. Non sarebbe, comunque, la prima opera di street art cancellata per una riqualificazione. Prima del G7 Salute di ottobre 2024, infatti, al Mandracchio erano stati rimossi i famosi “Occhi” di Run, il celebre street artist anconetano.
Come suggerisce il nome, due grandi occhi dipinti su due vecchi cartelloni pubblicitari. Un’opera diventata nel tempo iconica, amata dagli appassionati dei social. Peccato che oggi gli Occhi siano invece custoditi in un magazzino comunale, in attesa che un giorno – vicino o lontano – qualcuno se ne ricordi e trovi loro una nuova collocazione. In fondo, c’è chi dice che la street art sia anche questo, una forma di espressione soggetta al tempo e al mutamento delle città.
