«Sono arrivata in Italia e sono stata violentata. Ho avuto problemi di bulimia. Mangiavo tantissimo e poi vomitavo». Per Heather Parisi, i primi anni della carriera sono stati duri e complessi, come ha raccontato a Verissimo: era giovanissima e il successo è stato immediato. Ma l’ha travolta: «Durante Fantastico sono arrivata a pesare 42 chili».
Il racconto ripercorre gli anni in cui era una bambina: «Ho avuto un’infanzia terribile, la danza mi ha salvata». Ma quando è arrivata in Italia, «dovevo essere la star e non potevo parlare dei miei problemi». Sono stati gli anni dei disturbi del comportamento alimentare: «Momenti durissimi, mangiavo in continuazione, 12 merendine al giorno, bibite gassate…».
Questa fase l’ha resa vulnerabile «e non puoi permettertelo». È anche per questo che oggi, racconta, a Hong Kong aiuta persone che hanno subito violenza: «Molte non riescono nemmeno a dirlo in famiglia». Heather Parisi ha subito anche la violenza domestica da parte di un compagno: «Sapevano tutti cosa stava succedendo e nessuno diceva niente. Tutti proteggevano lui, mentre per me le conseguenze erano allucinanti». Ma, spiega, «non sono venuta qui per parlare di questo».
Oggi, tutto quel dolore è un ricordo lontano: «Ho avuto momenti estremamente negativi nella mia vita, poi ho trovato l’uomo della mia vita e lo adoro: dopo 20 anni c’è ancora una passione. Anzi, è sempre più forte». Heather Parisi vive a Hong Kong con il marito Umberto Maria Anzolin e i gemelli Elizabeth e Dylan, e torna in Italia (dove vivono le altre due figlie, Jacqueline e Rebecca Jewel) alcune volte l’anno. Dylan, portiere, è stato convocato nella nazionale di calcio: «È cresciuto, è più alto di suo padre. Oggi è più chiuso, e mi mancano quei momenti di tenerezza di quando era piccolo». Elizabeth le ha dedicato un videomessaggio, in italiano fluente, e la ex ballerina ha raccontato: «In Italia ha scoperto che ero famosa, vedendo come si comportavano gli altri. Ma per lei sono solo sua madre, una persona normalissima».
Elizabeth e Dylan fanno homeschooling dall’età di 6 anni. «A loro ho cercato di insegnare a pensare con la loro testa e non in base a preconcetti». Parole che ha poi rilanciato sui social commentando il messaggio della figlia: «Sono orgogliosa delle parole di mia figlia. Il rispetto delle opinioni altrui in una società sempre più divisa e divisiva è fondamentale ed è l’unica nostra ancora di salvezza».
In questi giorni, Heather Parisi ha incontrato per la prima volta Sole, la sua seconda nipotina: «Che è bellissima: è stata un’emozione incredibile. La bambina è splendida e sorridente: il naso le si arriccia e gli occhi sorridono. Io la chiamo, come Elisabeth, “sunflower”, girasole. Non ho avuto ancora l’opportunità di conoscere Enea e mi piacerebbe moltissimo, però guarda siamo ancora qui per qualche giorno e siamo sotto Natale: incrociamo le dita, magari faremo anche questo incontro». Heather Parisi dice di essere «molto orgogliosa di Rebecca di Jacqueline, che sono diventate due donne indipendenti e hanno trovato la loro strada nel lavoro e soprattutto nella vita, e questo, vedendo soprattutto la serenità di Rebecca, mi ha dato una grande gioia nel cuore. E poi quando ci vediamo piangiamo sempre. Io sogno un rapporto sereno con tutte le mie figlie, sono paziente e aspetto. Sono ottimista e l’opportunità di stare ore e ore con Rebecca mi ha reso molto felice».